"La riforma della Giustizia è un banco di prova per Draghi", scrive il Nyt, con qualche spunto fogliante

Il quotidiano americano scrive di noi come "voce a tutela dei diritti degli imputati, e anche degli accusatori frustrati da una giustizia lenta e politicizzata". La lettera di scuse di Luigi Di Maio e le parole del direttore Cerasa

"La riforma della Giustizia è diventata un banco di prova per capire se il presidente del Consiglio Mario Draghi può davvero cambiare l'Italia", scrive Jason Horowitz sul New York Times. E cita il Foglio. "'La giustizia è una delle chiavi di volta della ripresa', ha detto Claudio Cerasa, direttore de Il Foglio, quotidiano emerso come la voce a tutela dei diritti degli imputati, e anche degli accusatori frustrati da una giustizia lenta e politicizzata. Cerasa detto che Draghi 'depoliticizza il conflitto e lo porta su un altro piano, che è il marchio di fabbrica di Draghi, trasforma tutto in buon senso'”.

  

Oggi la stagione anti-establishment sembra essere al tramonto, scrive il Nyt, e sembra che i populisti abbiano fatto il calcolo che, a livello elettorale, lo slogan “arrestateli tutti” non paga più come prima. Su questo tema il quotidiano americano segnala anche la lettera che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha scritto al Foglio per chiedere pubblicamente scusa all'ex sindaco di Lodi Simone Uggetti, dopo averlo messo alla gogna sui social e in piazza. “Sull’arresto dell’ex sindaco di Lodi ho contribuito ad esacerbare il clima", ha ammesso Di Maio al nostro quotidiano. "Mi scuso: i diritti sono diritti. Basta con l’imbarbarimento del dibattito associato ai temi giudiziari”.

 

"Ma il direttore Cerasa sospetta che la svolta possa essere più tattica che sincera", scrive ancora il New York Times. "E dice che anche i partiti che hanno giocato col fuoco del sistema giudiziario ne sono rimasti scottati mentre erano al potere e hanno dovuto affrontare una serie di cause civili e penali".