la nota del senato

Casellati: "Calderoli non aveva nessuna delega per discutere di aumenti di stipendio"

Il presidente del Senato non era a conoscenza del contenuto della bozza contrattuale rivelata dal Foglio, siglata da Calderoli e dai sindacati interni. L'organo presieduto dal vicepresidente non dovrebbe occuparsi di "questioni di carattere economico"

In una nota inviata al Foglio, l’ufficio stampa del presidente del Senato fa sapere che la presidente Maria Elisabetta Casellati non era a conoscenza del contenuto della bozza contrattuale, rivelata dal Foglio e siglata dai sindacati interni e da Roberto Calderoli, vicepresidente delegato alla “rappresentanza permanente per i problemi del personale”, nella quale si prevedono - come raccontato dal Foglio - forti compensazioni in denaro in cambio del passaggio dei trattamenti pensionistici dei funzionari del Senato al sistema “Fornero” già adottato per tutti gli italiani nel 2011.


L’ufficio stampa del presidente Casellati precisa, inoltre, riferendosi all’organo presieduto da Calderoli, che i suoi compiti riguardano “esclusivamente l’armonizzazione dei requisiti per l’accesso al pensionamento e i congedi parentali. Quindi nulla che abbia a che vedere con questioni di carattere economico”. In pratica Calderoli non era autorizzato, sostiene l’ufficio Stampa di Casellati, a discutere di aumenti di stipendio.

 

Ecco cosa ha scritto l’ufficio stampa del presidente del Senato:

“L’Ufficio Stampa del Presidente del Senato, in ordine all’articolo uscito su “Il Foglio”, comunica che il Presidente Casellati non è stato mai portato a conoscenza dell’esito dei lavori della “Rappresentanza permanente per i problemi del personale”, presieduta, fin dall’inizio della Legislatura, su delega del Consiglio di Presidenza, dal Sen. Roberto Calderoli.
La delega, secondo la Delibera del Consiglio di Presidenza del Senato n.35 del 24 novembre 2020, prevede che l’ambito di azione di tale organismo riguardi esclusivamente l’armonizzazione dei requisiti per l’accesso al pensionamento e i congedi parentali.
Quindi nulla che abbia a che vedere con questioni di carattere economico”.

L’Ufficio Stampa del Presidente del Senato 

 

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