Calenda: "Niente accordi. Le primarie Pd? Un rito di ratifica di decisioni già prese"

Il primo “town hall meeting” all'americana del candidato di Azione a San Paolo. "Su Torino e Bologna stiamo decidendo, a Milano faremo una lista riformista in sostegno di Sala e a Napoli appoggeremo Bassolino. E non datemi del turboliberista"

Roberta Benvenuto

"Sarò coerente", dice: "nessun accordo". E proprio la coerenza è quello che molti militanti sostengono di apprezzare di lui. Elettori che in buona parte votavano il Pd e ora hanno scelto Carlo Calenda. E che ieri lo hanno raggiunto per porgli domande e mostrargli sostegno.

  

Non chiamatelo comizio. È un “town hall meeting”, un'assemblea in cui sono i cittadini a fare le domande al candidato a microfono aperto, "una formula che si fa molto negli Stati Uniti", spiega Calenda. Via Corinto, sullo sfondo del mercato coperto di San Paolo va in scena il primo incontro pubblico dell’aspirante sindaco. “La Rai a Milano? Andassero a farsi un giro con la Rai a Milano” si morde le lingua. “Sai come si difende Roma? Facendo Roma”, Calenda inanella frasi ad effetto. “Ho l’impressione che su questo Municipio (VIII,ndr) si stia cadendo in un’ottica che è quella dei Cinque Stelle”, dice una militante di Italia Viva in riferimento al programma di Azione. Calenda non ci vede più: “Cinque stelle lo dici a qualcun altro. Se c’è una cosa che ho fatto nella mia vita, al contrario del partito dal quale proviene lei, è non fare mai un accordo con i 5 stelle”.

 

Calenda poi fa il punto sulle amministrative: "Su Torino e Bologna stiamo decidendo in questi giorni, su Milano faremo una lista riformista in sostegno di Sala e a Napoli appoggeremo Antonio Bassolino". Una strana coppia, il comunista e il turboliberista? "Non sono turboliberista per nulla", risponde Calenda. "Sono stato criticato spesso per pensare a un liberalismo, non liberismo, fatto di dubbio e di capacità, come diceva Einaudi, di applicare una soluzione non in quanto liberista ma in quanto giusta". Le primarie del centrosinistra? Un "rito di ratifica di una decisione presa", secondo l'ex ministro. Che chiede un confronto tra candidati a sindaco di Roma "il prima possibile". 

 

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