Il retroscena

M5s, telefonata Conte-Casaleggio: verso l'intesa per chiudere la soap di Rousseau

L'ex Avvocato del popolo ha fretta: il Movimento è ingestibile. E così non gli rimane che cercare una tregua con la srl di Milano per avere subito i dati degli iscritti

Simone Canettieri

Il premier chiama il figlio di Gianroberto: accordo vicino per evitare che la vicenda finisca in tribunale. Accordo per versare 300mila euro di arretrati 

Finora si erano parlati a distanza solo  sui social e sui giornali. E per insultarsi.  “Non può bloccare la vita del M5s”, gli ripeteva l’ex premier. “Lui  leader? Non so che idee abbia, finora ha fatto il mediatore”, gli rispondeva il rampollo.  

Poi tre giorni fa la chiamata: Giuseppe Conte e Davide Casaleggio  si sono sentiti al telefono. L’ultima mediazione. Il tentativo in extremis di chiudere questa faccenda dei dati degli iscritti del M5s (contenuti dentro Rousseau) con una stretta di mano. E un bonifico per saldare il pregresso. Altrimenti? Si va per tribunali. 

Il M5s è ormai l’aereo più pazzo del mondo: animato da pulsioni anti Draghi, diviso tra chi continua a riconoscere la leadership di Luigi Di Maio e chi sogna gli ardori di Di Battista, quasi alle comiche sull’alleanza con il Pd, così balcanizzato da bloccare per il momento anche l’assunzione di Rocco Casalino al gruppo della Camera.

Una situazione che ha spinto Conte a cercare l’intesa con Casaleggio, arrivata al termine di una lunga conversazione.

“Siamo molto vicini all’accordo: ovviamente si tratta solo del pagamento del pregresso, non ci saranno ulteriori rapporti professionali nel futuro. Tutto può ancora accadere, ma siamo moderatamente ottimisti: ci siamo”, dice al Foglio una fonte che sta seguendo il dossier.


Entro questo fine settimana, d’altronde, Casaleggio dovrà fornire i dati degli iscritti al M5s a Vito Crimi, come ordinato dal Garante per la privacy. Il presidente di Rousseau aveva chiesto una proroga di un mese (richiesta bocciata) e stava pensando di impugnare il provvedimento davanti al Tar. Ancora tribunali, ancora tempi lunghissimi, esiziali per le ambizioni politiche dell’ex premier. Che è stato costretto così a riallacciare di persona la trattativa che sembrava finita su un binario morto. Il figlio di Gianroberto reclama circa 450mila euro di arretrati: si tratta in gran parte dei contributi mensili non versati dai parlamentari, che nel frattempo sono stati espulsi o hanno abbandonato la nave. I rispettivi legali stanno cercando proprio in queste ore di limare l’accordo economico: si parla di un’intesa tra le parti intorno ai 300 mila euro che il M5s è pronto a versare a Casaleggio in diverse tranches.

Come in una specie di piano di rientro. In cambio Conte avrà il database: i nomi e i cognomi degli iscritti al M5s per poter finalmente indire la votazione che cambi lo statuto e lo incoroni capo politico su un’altra piattaforma digitale. Nel frattempo l’ex premier è pronto a lanciare anche il suo blog, visto che quello delle stelle è di proprietà di Casaleggio. Tutto sembra andare verso un accordo. Sembra.
 

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.