Indagine sanità

Musumeci e Razza, la coppia inseperabile della destra siciliana

Si dimette per non danneggiare il presidente

Carmelo Caruso

L'indagine sui dati sanitari modificati per evitare la zona rossa porta alle dimissioni l'assessore alla Sanità siciliana. Delfino di Musumeci, un legame fortissimo. Lo aveva scelto perché solo di lui si fidava

Nello Musumeci? “Per me è più di un padre”. Ruggero? “Per me è l’altro figlio”. E perfino i fotografi li avevano fissati insieme nella stessa posa come a dire che dove si fermava lo sguardo di uno continuava quello dell’altro. Non c’è solo un’inchiesta, quella della procura di Trapani, che vuole fare chiarezza sui presunti dati falsi comunicati dalla Regione Sicilia per mantenere la zona arancione e non finire in zona rossa. C’è un terremoto personale e politico che coinvolge Musumeci, l’uomo che aveva sedotto perfino Silvio Berlusconi (“Ma dove lo nascondevate uno così?”), e il suo delfino Ruggero Razza, che oggi viene indagato e che “ha già rassegnato le dimissioni”, fanno sapere da Palermo. Che la regione abbia avuto difficoltà nel trasmettere i dati a Roma è cosa nota. C’è un meridione, e il Foglio lo ha scritto, che spediva i dati dei ricoverati perfino sui fogli di carta.

 

Al momento l’indagine siciliana, stando alle parole del gip, non tocca Musumeci ma l’assessore già ex che deve essere ascoltato e che viene indagato per falso. Dalle ricostruzioni, Musumeci, non era a conoscenza di quanto accadeva nel dipartimento regionale di Sanità e la procura lo ha voluto precisare per evitare speculazioni. Chi conosce Musumeci racconta che è un altro il dolore, “fortissimo”. Si era allontanato dalla politica dopo aver perso prematuramente il figlio. Negli anni ’90 era il politico siciliano più in ascesa. Militanza Msi, An, europarlamentare, sottosegretario. Poi il passo d’addio. L’infarto fulminante del figlio cambia la sua vita. Tornerà in politica anni dopo con un suo movimento e quando vincerà le elezioni regionali dedicherà al figlio la vittoria: “Ho pianto per lui”. Nessuno comprenderebbe cosa accade in Sicilia senza tenere conto del rapporto fra Musumeci e Razza. Avvocato, penalista catanese. C’è una scuola di missini etnei che ha come padre nobile Enzo Trantino e che Razza sogna di incarnare.

 

Razza è il prodigio della destra siciliana. Si candida giovanissimo alla presidenza. Perderà, ma mostra a tutti la sua pasta. Si lega a Musumeci, catanese pure lui. Leggono gli stessi libri, ascoltano gli stessi cantautori.

Quando Musumeci viene eletto è spaventato. Individua nella sanità, sempre travolta da inchieste, il lato debole. Media su tutto eccetto su quell’assessorato. Vuole un fedelissimo. La nomina di Razza alla sanità nasce così. E si dice che sia stato l’ultimo gesto d’affetto quello di Razza, oggi, dimettersi immediatamente, per non lasciare alle opposizioni il tempo di chiederlo, di danneggiare “Nello”, uno che anche in queste ore dice “per me è l’altro figlio”.

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio