Foto Ansa

editoriali

Il nuovo Pd promette bene

Claudio Cerasa

Linea Draghi, svolta economica, sms al centro. Due buone mosse di Letta

Probabilmente Enrico Letta non sarà il leader che porterà al Pd l'adrenalina necessaria per tornare a sognare, ma le prime mosse da segretario ci dicono che il successore di Nicola Zingaretti potrebbe portare alla sinistra una dose non indifferente di fosforo politico.

Le mosse a cui facciamo riferimento sono quelle compiute da Enrico Letta nella riorganizzazione del partito ed entrambe sono buone e indicano una direzione giusta: inclusione, direzione ambiziosa e non eccessiva ricerca dell'unanimità. E' una buona idea quella di aver affidato la vice segreteria del partito a due volti interessanti del Pd come Giuseppe Provenzano e Irene Tinagli non tanto per il loro curriculum quanto per quello che possono rappresentare. Il primo è lì a ricordare alla sinistra uscita fuori dal Pd che il Pd può essere la casa di tutti gli europeismi di sinistra (caro Bersani, caro Speranza, che ci fate fuori dal Pd?). La seconda, eletta al Parlamento europeo con il Pd e con Siamo Europei di Calenda, è lì a ricordare ai moderati usciti dal Pd che il Pd può essere la casa di tutti coloro che non si riconoscono nella destra (caro Renzi, caro Calenda, ci fate fuori dal Pd?).

 

La tenda del Pd può tornare ad allargarsi, sembra essere il messaggio di Letta, e lo stesso messaggio è contenuto in alcune scelte fatte dal neo segretario all'interno della segreteria nominata oggi. Il primo messaggio è spostare il baricentro del Pd lontano da Roma (nessun romano nella segreteria: non era mai successo) per provare ad avvicinarlo al nord (otto dei sedici membri della segreteria arrivano da Lombardia e Piemonte). Il secondo messaggio è mettere la segreteria non in contrapposizione ma al servizio dell’agenda Draghi. Un dato su tutti: il responsabile economico del Pd era Emanuele Felice, simpatico economista ossessionato dal neoliberismo, oggi è Antonio Misiani, ex viceministro dell'Economia pragmatico, europeista e fan della stagione del jobs act. Il nuovo Pd promette bene. In bocca al lupo.

Di più su questi argomenti:
  • Claudio Cerasa Direttore
  • Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.