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il discorso integrale

"Sui migranti serve piena responsabilità dell'Ue". La replica di Draghi al Senato

Cosa ha detto il presidente del Consiglio intervenendo a Palazzo Madama al termine del dibattito parlamentare

Pubblichiamo la replica integrale del presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenuto al termine del dibattito al Senato.  


 

Signor Presidente del Senato, voglio ribadire quanto consideri cruciale la funzione ed il lavoro del Parlamento nella sfida che stiamo affrontando. In particolare, in relazione al programma di ripresa e resilienza, più volte evocato nel dibattito parlamentare, ho indicato chiaramente come la governance debba essere incardinata nel Ministero dell'economia e delle finanze, con la strettissima collaborazione dei Ministeri competenti, per definire e attuare politiche e progetti di settore. Confermo che il Parlamento sarà informato in modo adeguato e tempestivo sull'impianto complessivo del programma e sulle relative politiche specifiche di intervento. Ovviamente sono stati sollevati molti temi nel corso del dibattito di oggi e provo a replicare su alcune questioni puntuali. Spero di coprire almeno gli interventi che mi hanno colpito di più e mi scuso in anticipo se non dovessi rispondere ad alcune domande. C'era un punto sull'ambiente e sul concetto di sviluppo sostenibile, che è alla base della giustizia tra generazioni. So che il Senato ne sta discutendo, nella forma di disegni di legge costituzionale, per inserire il concetto nella Costituzione. Il Governo conferma l'impegno ad andare in questa direzione. 

 

C'è un secondo punto sull'ambiente, a proposito dell'impatto ambientale. C'è una legge del 2015, che prevede ci sia una valutazione ex ante ed ex post delle politiche sul capitale naturale. Il Governo conferma il suo impegno su questo punto, che d'altronde è in sintonia, anzi segue le linee guida del PNRR, in accordo con le tematiche del Semestre europeo. Un terzo punto che è stato sollevato riguarda il coinvolgimento delle parti sociali e di alcuni corpi intermedi. In maniera credo abbastanza inusuale, ho voluto incontrare, durante le consultazioni, le parti sociali e alcuni corpi intermedi e quindi confermo l'impegno al loro coinvolgimento nell'attività di Governo. La stessa cosa per quanto riguarda le Regioni: anche in questo caso abbastanza insolitamente, per quel che capisco, durante le consultazioni ho incontrato i rappresentanti delle Regioni, dei Comuni e delle Province e, d'altronde, in molte delle cose che ci siamo detti oggi, il loro coinvolgimento non solo è inevitabile, ma è essenziale: certe cose non si fanno, se non sono discusse con le Regioni.

 

Sulla cultura, stamattina ho detto che l'Italia è una grande potenza culturale, riconosciuta in tutto il mondo, e anche per questo, durante il G20, daremo grande importanza ai temi della cultura, con un incontro dedicato. Naturalmente, le restrizioni necessarie a contenere la pandemia hanno messo a dura prova musei, cinema, teatri, musica, danza, tutto lo spettacolo dal vivo e ogni arte in generale. La cultura va sostenuta, tutte le attività vanno sostenute; il rischio è di perdere un patrimonio che definisce la nostra identità. La perdita economica è ingente, ma ancor più grande sarebbe la perdita dello spirito. Molto è stato fatto per assicurare ristori adeguati; serve fare ancora di più, soprattutto occorre rinforzare le tutele dei lavoratori e va colta l'opportunità del Next generation EU per potenziare gli investimenti sul patrimonio culturale, sul capitale umano, sulle nuove tecnologie. Il ritorno nel più breve tempo possibile alla normalità deve riguardare anche la cultura in tutte le sue forme, perché imprescindibile per la crescita e il benessere del Paese. 

 

Mi scuso per non aver esplicitamente sollevato il problema della migrazione; farò qualche osservazione nel merito. Per quanto riguarda il problema, la risposta più efficace e duratura passa per una piena assunzione di responsabilità sul tema da parte delle istituzioni comunitarie ed europee. È d'altronde uno dei dossier politici più rilevanti a livello europeo quello sulle proposte normative presentate dalla Commissione nel settembre dello scorso anno, nell'ambito del cosiddetto Patto europeo su migrazione e asilo. Si tratta di nuove proposte che fanno seguito al fallimento dei negoziati, svolti nel periodo 2014-2019, per la riforma del sistema comune europeo di asilo, ma che non sciolgono lo stallo politico che continua a bloccare l'azione dell'Unione europea, specie sulla declinazione del principio di solidarietà. Permane infatti la contrapposizione tra Stati di frontiera esterna, maggiormente esposti ai flussi migratori (Italia, Spagna, Grecia, Malta e in parte Bulgaria) e Stati del Nord ed Est Europa, principalmente preoccupati di evitare i cosiddetti movimenti secondari dei migranti dagli Stati di primo ingresso nel loro territorio. L'Italia, appoggiata anche da alcuni Paesi mediterranei, come la Spagna, Grecia, Cipro e Malta, propone come concreta misura di solidarietà - per segnare la specificità della gestione delle frontiere marittime esterne - un meccanismo obbligatorio di redistribuzione dei migranti pro quota.

 

Ho fatto un breve accenno alla necessità di legalità e sicurezza su cui costruire il benessere, la ripresa e la crescita nel Mezzogiorno. Anzi, ho detto che, senza legalità e sicurezza, non ci può essere crescita; è chiaro che ci sono strumenti specifici - ho parlato del credito di imposta - da concordarsi in sede europea, ma, senza riportare legalità e sicurezza, è molto difficile crescere. 

 

C'è, poi, un rischio specifico che corriamo, come è stato detto oggi, proprio in vista della stagione di ricostruzione con i fondi del Next generation EU: quello delle possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nell'economia a seguito della crisi di liquidità che sta interessando diversi settori. Questo pericolo viene costantemente seguito dall'organismo permanente di monitoraggio e analisi, istituito nell'aprile 2020 presso il dipartimento della pubblica sicurezza, a composizione interforze, con l'obiettivo di aggiornare costantemente la mappa delle filiere e delle attività delle mafie al fine di orientare l'azione di contrasto. Particolare attenzione viene anche dedicata all'erogazione dei finanziamenti previsti dalla normativa emergenziale a favore delle imprese e dei cittadini in difficoltà in conseguenza della crisi pandemica. I prefetti sono stati sensibilizzati a porre la massima attenzione ai maggiori rischi di inquinamento dell'economia legale connessi al contesto emergenziale di oggi. L'obiettivo è anticipare una risposta strutturata dello Stato in termini di prevenzione e contrasto. Dal monitoraggio effettuato sui seguiti della direttiva è emerso, tra l'altro, che diverse prefetture hanno attivato forme di collaborazione con le Camere di commercio e i Comuni per rendere più incisive le verifiche sui cambi societari intervenuti nelle attività economiche maggiormente a rischio di infiltrazioni malavitose, specie gli esercizi commerciali e il settore turistico-alberghiero. 

 

Nello stesso contesto è stato sottoscritto un protocollo d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze e la SACE allo scopo di assicurare la completa funzionalità del sistema di garanzia alle banche che finanziano le imprese, impedendo l'erogazione di qualunque utilità di fonte pubblica a vantaggio degli operatori economici in odore di condizionamento malavitoso. Un analogo protocollo è stato sottoscritto dal Ministero dell'economia e delle finanze con l'Agenzia delle entrate.

 

Stamattina ho accennato al fatto che alcune imprese potranno non riaprire dopo la pandemia, ma una che certamente riaprirà è il turismo. (Applausi). Investire nel turismo e sostenerlo non significa quindi buttar via i soldi, in quanto quei soldi tornano indietro. (Applausi). Dicevo che per un Paese ad alta vocazione turistica come il nostro si tratta di una questione ovviamente essenziale, pertanto vanno messe in campo misure che permettano alle imprese del turismo di non fallire e ai lavoratori di tutelare livelli di reddito. Ovviamente l'uscita dalla pandemia è la migliore forma di sostegno, ma quel che bisogna impedire è che in questo periodo queste imprese falliscano perché poi si perde un capitale che spesso è essenzialmente umano. 

 

Gli interventi di oggi hanno dimostrato la consapevolezza del disastro sanitario, economico, sociale, educativo e culturale. È su questa consapevolezza che questo Governo costruirà nei fatti la sua credibilità. Vi ringrazio della stima che mi avete dimostrato, ma anch'essa dovrà essere giustificata e validata nei fatti dall'azione del Governo da me presieduto.

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