La democrazia diretta (da Casaleggio)

Draghi, giovedì il verdetto di Rousseau, poi il Colle. Il quesito? Lo scrive Crimi

Per virare verso il sì all'ex numero 1 della Bce si attendono i post dei big: da Grillo a Raggi passando per Di Maio

Simone Canettieri

L'annuncio del blog: da mercoledì alle 13 fino al giorno dopo il voto sulla piattaforma. La domanda da porre agli iscritti sarà formulata da Crimi e Casaleggio

Come sempre sarà interessante leggere il quesito con il quale Rousseau chiederà agli iscritti del M5s di appoggiare o meno il governo Draghi. Con una nota stringata il blog delle stelle ha dato la seguente notizia: "Dalle ore 13 di mercoledì 10 febbraio 2021 alle ore 13 di giovedì 11 febbraio 2021 gli iscritti saranno chiamati a esprimersi su un eventuale supporto a un Governo presieduto da Mario Draghi". Prima ci sarà l'ultimo giro delle consultazioni con il M5s previsto per domani.

Niente di nuovo. Votazioni del genere accaddero già nel 2018 per l'agenda gialloverde (Conte 1) e un anno dopo, a settembre, per l'alleanza con il Pd (Conte 2). 

Saranno fondamentali gli endorsement  dei vari influencer grillini: da Di Maio alla Raggi, passando per Vito Crimi. Saranno tutti per il sì. Per non parlare di Beppe Grillo.

Al contrario di una fronda di irriducibili capitata da Alessandro Di Battista che continua a picchiare contro l'apostolo delle élites. Sarà un modo per contarsi. Per celebrare l'ennesimo congressino interno nel mondo pentastellato.

Il quesito di norma viene scritto dal capo politico, Vito Crimi, d'accordo con il proprietario della piattaforma, Davide Casaleggio.

Ma la domanda in questa sedicente democrazia diretta è tutto. E allora c'è da capire come saranno posizionate le virgole, quanto sarà messo in evidenza il nome di Draghi e se, magari, si riconoscerà l'onore delle armi a Giuseppe Conte. Chissà. Tutto da vedere e ancora tutto da ridere.

Di sicuro il premier incaricato prima di sciogliere la riserva e di presentarsi al Quirinale con la lista dei ministri, passaggio propedeutico al giuramento, dovrà aspettare Rousseau, poche decine di migliaia di iscritti grillini terranno ancora con il fiato sospeso un intero Paese.

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.