"L'appoggio a Draghi farà bene sia al Pd sia al M5s", dice Stefano Ceccanti

Roberta Benvenuto

"Grillo dice no a Draghi, fedeli a Conte? Sì, ma alla fine decidono i parlamentari", dice il costituzionalista e deputato pd. "Non ci sono alternative valide a questo governo tecnico. Salviamo il paese e da lì ripartirà la politica"

Stefano Ceccanti, costituzionalista e deputato pd, non ha dubbi. "Non mi sembra che esistano alternative", dice. "Credo che", attorno alla figura di Mario Draghi "si possa radunare un'ampia maggioranza. E' importante che il M5s non entri in una logica difensiva in seguito alla rinuncia del presidente uscente Giuseppe Conte ma entri in una logica matura". Eppure Beppe Grillo ha già detto "Fedeli a Conte, no a Draghi". Sì, risponde Ceccanti, ma alla fine decidono i parlamentari. "Credo che i parlamentari del M5s, con cui abbiamo lavorato bene in tutti questi mesi, conoscano l'importanza delle mediazioni parlamentare e in assenza di un'alternativa faranno la scelta migliore".

  

Sarà, ma resta da capire qual è la linea del pd. "Può avere fatto tanti errori, ma sui fondamentali il Partito democratico non sbaglia. Il Pd non può avere esitazioni di fronte a un'iniziativa presa da Mattarella e con il nome di Mario Draghi che assicura, sulla programmazione della spesa dei fondi europei e sulla loro gestione effettiva, la qualità per rifare l'Italia". Sconfessata la linea Bettini, quindi? "Ciascuno può avere fatto degli errori, questo è il momento della compattezza. L'unica vera critica che mi sento di fare è che non occorreva tirare in ballo le elezioni. Sia per galateo istituzionale, sia perché tutti conoscevano le ragioni che, come ha spiegato ieri sera il presidente Mattarella, impediscono in questa fase di tornare a elezioni anticipate".

  

Secondo Ceccanti forse un governo tecnico può anche significare che "la politica un po' ha perso, ma non significa che ci debba rimettere l'Italia. Salviamo il paese e da lì ripartirà la politica". Non c'è il rischio che un governo tecnico, un po' come avvenne nel 2013 con Mario Monti, possa svuotare di consensi il Pd? "Allora fu un'operazione impopolare: nel 2013 si trattava di tagliare, qui invece si tratta di spendere bene. Ci saranno consensi per le forze che avranno sostenuto il governo Draghi con più coerenza".

  

Di più su questi argomenti: