Prima e dopo Mare nostrum:
Sui migranti è un accerchiamento giudiziario
I giudici vanno a interrogare Giuseppe Conte per la Gregoretti, mentre dall'Onu arriva la condanna per i morti del 2013
Nel mezzo della crisi politica, oggi Palazzo Chigi si è trasformato per alcune ore nell’aula di un tribunale. Intorno alle 10,30 del mattino, il giudice di Catania Nunzio Sarpietro è entrato con dei faldoni sotto braccio e si è diretto nell’ufficio del premier dimissionario Giuseppe Conte per interrogarlo. Era presente anche Matteo Salvini, ex ministro dell’Interno e imputato di sequestro di persona nel caso Gregoretti, per il ritardo dello sbarco di 131 migranti a fine luglio del 2019 e omissione di atti d’ufficio. Il presidente del Consiglio “è l’unico che ci possa dare indicazioni fondamentali per l’eventuale rinvio a giudizio di Salvini”, ha spiegato Sarpietro all’ingresso di Palazzo Chigi. E così, anche se solo per qualche ora, i vertici del governo gialloverde si sono ritrovati finalmente insieme, uniti da un procedimento penale dalle gravi accuse, il cui peso politico – oltre che giudiziario – è messo in ombra in queste settimane solo da pandemia e consultazioni.
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- Luca Gambardella
Sono nato a Latina nel 1985. Sangue siciliano. Per dimenticare Littoria sono fuggito a Venezia per giocare a fare il marinaio alla scuola militare "Morosini". Laurea in Scienze internazionali e diplomatiche a Gorizia. Ho vissuto a Damasco per studiare arabo. Nel 2012 sono andato in Egitto e ho iniziato a scrivere di Medio Oriente e immigrazione come freelance. Dal 2014 lavoro al Foglio.