Tensioni e acrobazie
Meloni: “La Lega è infida”
Nei giorni più difficili per Conte il Carroccio prova cerca di dividere Pd e M5s. E la leader di FdI sospetta una fregatura
E’ tarda sera a Montecitorio, il sole è appena calato sul giovedì più difficile per Giuseppe Conte e la maggioranza, quando i cellulari dei deputati di Fratelli d’Italia trillano all’unisono. E’ un messaggio del capo, anzi della “capa”, come la chiamano loro. “La Lega è come sempre infida. Ma noi siamo stati bravi”. Firmato: G., cioè Giorgia. Pochi minuti prima, mentre il centrodestra s’era organizzato per contestare il governo, s’era alzato in piedi a parlare il capogruppo della Lega, Riccardo Molinari. “Chiedo ai colleghi del Pd, che sono figli di una cultura che ha contribuito a scrivere la nostra Costituzione, di tirare fuori la testa”, dice Molinari. “Fate qualcosa!”, aggiunge. “Lo sapete anche voi che i 5 stelle stanno facendo a pezzi la Costituzione”. E ancora: “Uomini di sinistra, socialisti, democratici… fate qualcosa. Fermateli. Per favore”. Meloni ascolta. S’irrigidisce. E subito suggerisce al suo capogruppo, Francesco Lollobrigida, di rimproverare Molinari nel suo intervento. Cosa che Lollobrigida fa nelle prime battute del suo discorso (“bravo Lollo gliele hai cantate”). Poi Giorgia manda a tutti i suoi deputati quel messaggio. “La Lega è come sempre infida”. Messaggio che in qualche modo, sotto forma di umore, carambola poco più in là. Fino ai banchi della Lega.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitaleLe inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioniOPPURE
- Salvatore Merlo
Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.