Sgarbi: "Non vado in piazza con i No-mask"
Il critico d'arte annuncia che non intende stare a fianco del generale Pappalardo e di Forza Nuova
Non nel mio nome. Vittorio Sgarbi si sfila dalla manifestazione di domani dei no-mask a Bocca della Verità a Roma. Un'accozzaglia di popolo della mamme, gilet arancioni, Forza Nuova e altri residuati bellici negazionisti del Covid.
“Mi hanno molto pressato – racconta il deputato che a Sutri dove è sindaco promette multe per chi indossa la mascherina senza bisogno - perché aderissi all'appello del Popolo delle mamme, poi alla sesta telefonata ho ceduto e ho fatto un video. Peccato però che sia apparso quel tanghero di Pappalardo e anche Fiore. Non so se Pappalardo è una mamma, io è per le mamme che mi ero scaldato. Anzi, a dirla tutta, solo la parola arancione mi sta sui coglioni. Sento dire 'gilet' e mi viene una sincope”.
E quindi? “Non sono un no-mask né un no-vax. Penso solo che se le mamme vogliono difendere il principio secondo il quale sono loro che sono a decidere se fare indossare le mascherine ai loro figli hanno ragione”.
Sgarbi ricorda di avere tre figli e di aver sempre detto che i figli sono delle mamme. “Lo dico da tutta la vita, eh. Mi attengo alle indicazioni del Tar di Strasburgo, che ha cassato un'ordinanza prefettizia con la quale si rendevano obbligatorie le protezioni per tutti anche all'aperto. Perché se vado in giro con mia moglie, con la quale vado a letto, devo indossare la mascherina? Mentre scrivevo l'ordinanza che commina multe per chi indossa la mascherina a Sutri ho ricevuto una telefonata del ministro Lamorgese che mi diceva di non emanarla. Allora ho chiesto al Viminale che sia il ministero stesso a scriverla e dopo qualche ho parlato con il prefetto Bruno Frattasi, che mi ha detto che ho ragione, citandomi proprio la sentenza del Tar di Strasburgo di cui parlavo prima”.
E quindi niente Sgarbi in piazza.
L'editoriale del direttore