Il problema del Pd è che ha un'anima. Ma ha solo quella
La ricerca di uno spartito risonante e la radice profonda del suo essere Antipa. E’ ora di qualche schiaffo e qualche stilla di sangue
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A domandarsi perché il Partito democratico sia tanto in dispetto di grandi folle, e forse in odio, la risposta machiavellica è ovvia: risulta odioso quel principe che non sappia farsi temere o amare, che non incute rispetto o non si mostra liberale e aperto e dunque, in un senso molto speciale, corruttivo. Le genti, si sa, sono corrompibili anche più delle classi dirigenti, esigono seduzione e dazione, e se sgranocchiano carote crude, succose, sono d’altra parte sensibili all’azione di un nodoso bastone. Ma un’organizzazione politica che affetta idealità, vaghi programmi di ineffabile cambiamento, che non entra nelle piaghe vere del popolo sempre pazzo e bisognoso, anche del popolo degli intellettuali e del ceto medio riflessivo, per metterci il dito o per curarle, è destinata a un certo discredito.
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- Giuliano Ferrara Fondatore
"Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.