L'arma contro i populisti è il proporzionale

Redazione

Liberare le forze moderate dal ricatto degli sfascisti. Una legge giusta

Per poter andare a votare, quando sarà, serve una legge elettorale, e su questa sarebbe bene che, per una volta, si raggiungesse un consenso ampio. I vari sistemi elettorali che si sono susseguiti in questi ultimi vent’anni hanno sempre punito, alla prima prova, chi li aveva ideati. Naturalmente non esiste un sistema elettorale buono in sé, la sua efficacia dipende dalla capacità di inserirsi in un sistema istituzionale e in un quadro politico esistenti. I vari sistemi maggioritari che si sono tentati per corrispondere a una presunta polarizzazione del sistema politico non hanno determinato stabilità: neppure quando si fronteggiavano sostanzialmente due leadership attorniate da “cespugli” minoritari, prima o poi quelle maggioranze sono andate in crisi.

 

Oggi la situazione è cambiata, l’elettorato è instabile, basta guardare le differenze tra il voto politico e quello europeo, le presunte leadership non sono in grado di egemonizzare davvero le altre forze delle coalizioni ipotizzate. Anche, ma non solo per questo, è preferibile un sistema proporzionale che lasci poi alla discussione politica il compito di costruire coalizioni e maggioranze di governo. Chi dice che questo meccanismo provoca instabilità dimentica che il periodo dei maggioritari non ha mai prodotto un governo che durasse per una legislatura di cinque anni.

 

L’altra ragione è politica: esistono formazioni assai rilevanti, quelle uscite vittoriose alle ultime elezioni politiche ed europee, che coltivano l’orticello del risentimento antipolitico o del sovranismo antieuropeo, i 5 stelle e la Lega. E’ fallito l’esperimento del governo di coalizione, ora si presentano come elementi trainanti di coalizioni contrapposte, ma è utile per tutti che le forze intermedie più legate alla difesa del sistema istituzionale e delle alleanze internazionali, non siano costrette a rinunciare alle loro posizioni per entrare in coalizioni preventive.

 

Le proposte politiche reali sono più di due, è giusto che l’elettorato possa scegliere davvero tra quelle esistenti. Poi si dovranno creare le condizioni per degli accordi di governo, ma in quella fase le forze moderate e razionali potranno esercitare un peso effettivo, che invece la camicia di forza dei listoni di coalizione del maggioritario avrebbe sostanzialmente annullato.

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