Winston Churchill che fa il segno della "Vittoria" e il presidente Truman fuori da Blair House a Washington (via Wikimedia)

Tanta voglia di democrazia

Redazione

Il mondo ne vuole sempre di più, anche chi ce l’ha già. Uno studio

La democrazia, quella forma di governo sicuramente perfettibile e anche delicata, è ancora la più apprezzata. Lo dice uno studio pubblicato ieri dall’istituto Dalia Research e dalla Fondazione Alliance of Democracies, che racconta come le persone non hanno perso la loro fiducia nella democrazia, anzi, ne hanno un desiderio sempre più forte. E sul fatto che, ci tocca scomodare Churchill, sia la “peggior forma di governo eccezion fatta per tutte le altre che si sono sperimentate finora” sono quasi tutti d’accordo e il 47 per cento degli intervistati, oltre centocinquantamila persone in tutto il mondo, ha detto che ne vorrebbe sempre di più. Alla domanda: “Quanto ritieni che il tuo paese sia democratico?”, soltanto la metà degli intervistati in oltre cinquanta paesi ha risposto che il proprio paese è democratico. Anche gli stati che vengono ufficialmente considerati molto democratici sono percepiti come tali soltanto dal 55 per cento della popolazione.

 

Ma la democrazia non sta soltanto nella capacità di organizzare elezioni libere, non è sufficiente, dice il report. Alle persone non basta pensare che il loro voto sia libero e che tutti possano esprimerlo, gli elettori vogliono qualcosa di più e sono quasi tutti d’accordo nell’affermare che i social e internet abbiano contribuito a indebolire la forma di governo migliore di tutte. Le altre minacce alla democrazia, secondo gli intervistati, sono la finanza e gli Stati Uniti e a pensarla così, a vedere negli americani dei mistificatori del sistema democratico sono proprio gli europei: Austria, Germania, Danimarca, Svizzera e Canada in testa. Non la pensano così invece gli italiani, per i quali gli americani non hanno avuto un ruolo negativo, e nemmeno i social: il 51 per cento ritiene che Facebook e Twitter abbiano avuto un ruolo positivo nella nostra democrazia, il 58 per cento crede che regolarli un po’ di più non sarebbe una cattiva idea.

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