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Con la cacciata del presidente dell'Asi la Lega si è presa lo Spazio

Giulia Pompili

Perché Roberto Battiston è stato silurato all’improvviso, a cinque mesi dalla sua conferma

Roma. “Oggi il ministro Bussetti con mia sorpresa mi ha comunicato la revoca immediata dell’incarico di presidente Asi. E’ il primo spoil system di ente di ricerca. Grazie alle migliaia di persone con cui ho condiviso quattro anni fantastici di spazio Italiano. Roberto Battiston”. Così su Twitter il presidente dell’Agenzia spaziale italiana ha annunciato la revoca del suo mandato, di cui non era a conoscenza praticamente nessuno. Nessuno, a parte il ministro dell’Istruzione, a cui l’Asi fa capo, della Lega, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, delegato per le politiche spaziali e aerospaziali che presiede il potente Comitato interministeriale per lo Spazio.

 

Battiston, docente universitario, uno dei massimi esperti di Fisica sperimentale, era stato promosso presidente dell’Asi nel 2014 dall’allora ministro Stefania Giannini. Scelta poi ribadita dal ministro Fedeli a maggio scorso, dopo il voto del 4 marzo e poco prima dell’arrivo del governo gialloverde. La nomina post-elettorale era stata chiacchierata, ma su Battiston –  a giudicare dai commenti di chi frequenta il settore aerospaziale –  si possono avere pochi dubbi: la riconferma era arrivata dopo una autorevole procedura di selezione durata mesi, e la sua presidenza sarebbe dovuta arrivare fino al 2022. 

 

In quattro anni Battiston ha portato il settore spazio italiano ai fasti di un tempo, con collaborazioni internazionali invidiate perfino dall’Agenzia europea. Ed è stato lui stesso a caldeggiare la legge n.7 del 2018, con cui la governance di Asi si è spostata a Palazzo Chigi, con la creazione del Comitato interministeriale – una legge proposta nel 2014 dal Pd e approvata a febbraio. “Sembra un’occupazione militare di ogni ganglo del potere, che risponde al principio di fedeltà”, dice al Foglio Daniele Marantelli, ex deputato del Pd che conosce bene la politica aerospaziale. “Se Bussetti ha deciso di rimuovere Battiston, che aveva dato all’Asi un dinamismo interessante, senza avvertire nemmeno i viceministri, vuol dire che ha avuto indicazioni precise”. Il riferimento è alle dichiarazioni del grillino Lorenzo Fioramonti, che ieri ha detto: “Ho appreso questa notizia dai social network stamattina. Non sarebbe male se decisioni che attengono allo sviluppo e alla leadership del sistema di ricerca in Italia si condividessero anche con il viceministro, visto che si è occupato di ricerca scientifica per anni”. La Lega insiste sull’illegittimità della nomina di maggio di Battiston, fatta da un governo dimissionario. Ma l’impressione è che “la vicenda Asi sia figlia di una competizione tra Lega e M5s”, dice Marantelli. Con la conseguenza che ora la Lega occupa tutte le zone dello strategico comparto aerospaziale.

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  • Giulia Pompili
  • È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio da più di un decennio, scrive soprattutto di Asia orientale, di Giappone e Coree, di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo, ma anche di sicurezza, Difesa e politica internazionale. È autrice della newsletter settimanale Katane, la prima in italiano sull’area dell’Indo-Pacifico, e ha scritto tre libri: "Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia", “Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il paese” con Valerio Valentini (entrambi per Mondadori), e “Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop” (Rizzoli Lizard). È terzo dan di kendo.