Giancarlo Cancelleri e Beppe Grillo (Foto LaPresse)

In Sicilia M5s ha un altro grande problema con la democrazia diretta

Valerio Valentini

Il tribunale di Palermo ha sospeso le regionarie online vinte da Giancarlo Cancelleri. Accolto il ricorso di Mauro Giulivi, il "dissidente" già più volte stoppato dai vertici pentastellati

Il tribunale di Palermo ha sospeso la validità delle regionarie siciliane, le votazioni online lanciate dal blog di Beppe Grillo a inizio luglio per eleggere il candidato governatore dell'isola alle elezioni del 5 novembre. Il giudice Claudia Spiga, della V sezione (civile), ha infatti accolto il ricorso presentato settimane fa da Mauro Giulivi, militante palermitano che aveva deciso di partecipare alle elezioni online, salvo poi essere escluso a ridosso dell'apertura delle procedure di voto. Il provvedimento emesso dal tribunale è cautelare, dunque per ora interlocutorio: la causa viene rinviata al 18 settembre. Al momento, comunque, l'atto che ha permesso a M5s di scegliere il proprio candidato a Palazzo d'Orleans, Giancarlo Cancelleri, risulta privo di validità.

 

I motivi del ricorso. Giulivi ha raccontato su Facebook la sua versione dei fatti, prima di procedere per vie legali. “Mi si chiedeva con un preavviso di 2 ore e 30 minuti – ha scritto sul suo diario – di recarmi presso una fantomatica sede e firmare un documento, mai letto prima, indispensabile per confermare la mia candidatura. Dal momento che ho 'sfortunatamente' un lavoro, non ho potuto né leggere, né recarmi in via Scrofani entro le ore 20”. Sarebbe una sorta di “codice etico”, il documento che Giulivi non ha firmato. Questa, almeno, la dicitura con cui il Movimento indica i moduli che sottopone abitualmente ai suoi candidati alle varie elezioni. Di diverso avviso è invece il tribunale di Palermo, che non riconosce affatto la validità di questo testo. E – stando a quanto scrive sulla Stampa Jacopo Iacoboni – precisa: “Poiché non risulta (né è stato allegato) che detta adesione dovesse intervenire prima della candidatura proposta on line, e al contrario risulta che nella precedente procedura per le comunarie detta adesione è stata richiesta solo all’esito delle primarie, e poiché il Giulivi è stato escluso da detta procedura, senza formalizzazione di alcun invito alla relativa sottoscrizione, deve escludersi la sussistenza della causa ostativa alla candidatura (mancata sottoscrizione del c.d. codice etico) prospettata dall’associazione resistente”. E così, a meno di 2 mesi dalle elezioni regionali che si terranno il 5 novembre, M5s si ritrova senza un candidato ufficiale.

 

Dissenziente non gradito: chi è Mauro Giulivi. Attivista storico iscritto al meet-up “Il Grillo di Palermo”, Giulivi aveva deciso di partecipare alle regionarie siciliane dopo esser stato escluso dalla corsa alle comunarie della sua città, quelle che si erano concluse con la candidatura di Ugo Forello. Il 5 luglio, a ridosso della procedura di apertura del voto online, Giulivi viene rimosso anche dall'elenco dei candidati per la competizione regionale interna a M5s. Il motivo? Lo “staff” milanese di M5s lo ha comunicato a Giulivi in una mail, poi diffusa online dall'attivista palermitano. “Ciao Mauro, abbiamo notato che hai accettato la candidatura per le regionali siciliane, tuttavia uno dei requisiti per avanzare la propria candidatura è il non avere procedimenti disciplinari in corso ovvero di non aver ricevuto sanzioni disciplinari da parte degli organi del MoVimento 5 Stelle negli ultimi 6 mesi. A tuo carico risulta un procedimento in corso con il Collegio dei Probiviri. Viene quindi meno uno dei requisiti per la candidatura. Pertanto ti comunichiamo che sei stato rimosso dall’elenco dei candidati. Un saluto Lo Staff”. Non è chiaro quale sia il non meglio specificato “procedimento” a carico di Giulivi. Che, in ogni caso, negli ultimi mesi ha avuto un rapporto quantomeno turbolento con i vertici nazionali del Movimento. Compagno della deputata pentastellata Giulia Di Benedetto, Giulivi è un esponente della “corrente” che a Palermo fa riferimento a Riccardo Nuti, deputato ex esponente di spicco di M5s costretto ad abbandonare il gruppo alla Camera per passare al Misto dopo le indagini della procura di Palermo per le irregolarità nella raccolta delle firme per le amministrative palermitane nel 2012.

 

Le faide interne al Movimento palermitano. La querelle giudiziaria sulle firme irregolari nel corso del 2017 è stato, per molti attivisti palermitani, l'occasione per un generale regolamento di conti all'interno di Movimento dilaniato da scontri intestini. Giulivi, in particolare, è stato tra i militanti contrari alla fazione che aveva sostenuto alle comunarie palermitane di giugno Ugo Forello, che vincerà quelle consultazioni interne senza però ottenere buoni risultati alle elezioni. Nell'aprile scorso, nelle travagliate giornate che portano alla sospensione di Marika Cassimatis come candidata sindaco pentastellata a Genova, Giulivi – già escluso dalla lista dei candidati per le comunarie – contribuì a far deflagrare anche la tensione che si vive a Palermo. Lo fa con un post su Facebook in cui riportava il contenuto di una email con cui il solito “staff” del Movimento gli comunicava che la procedura online per le votazioni per le comuniarie avrebbero avuto inizio alle ore 10 del 18 gennaio, e sarebbero terminate alle ore 19 dello stesso giorno. Il problema, però, è che quel messaggio venne inviato a Giulivi alle 10:29 di quel 18 gennaio: dunque a consultazioni di fatto già avviate. Evidentemente quella protesta pubblica di Giulivi non deve essere stata apprezzata dai vertici di M5s. Al punto che, stando a quanto risulta da vari retroscena, in questi mesi in Sicilia il Movimento sta facendo di tutto – perfino stringere accordi col Pd – per respingere in ogni modo le dimissioni di Giorgio Ciaccio, deputato pentastellato all'Assemblea regionale siciliana finito anche lui al centro delle polemiche per le faide palermitane e rinviato a giudizio per il caso delle firme irregolari. La curiosità? Le dimissioni di Ciaccio porterebbero all'automatica promozione all'Ars di Giulivi.

 

L'avvocato di Giulivi. Ad assistere Giulivi nella presentazione del ricorso sono stati Riccardo gentile e Lorenzo Borrè. Iscritto al Movimento dal 2012 al 2015, Borrè è stato il legale di riferimento di moltissimi dissidenti di M5s. È stato lui a supportare Marika Cassimatis a Genova e gli epurati romani e napoletani, ed era stato lui a contestare a Grillo le modifiche al cosiddetto Non-Statuto e a impugnare, poi, davanti al tribunale di Roma, nel gennaio scorso, il nuovo regolamento varato dai vertici di M5s.

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