Ferdinando Imposimato (foto LaPresse)

Fenomenologia degli Imposimatti, guru anti tutto e re dello svacco totale

David Allegranti

Complottismo come stile di vita. Un magistrato esempio per tutti

Roma. Le stragi? Sono opera del Bilderberg. La riforma costituzionale voluta da Renzi? Roba da Piano Rinascita della P2. I vaccini? Fanno venire l’autismo e sono solo un affare per le multinazionali farmaceutiche. Ferdinando Imposimato, giudice, presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione (nonché ex giudice di “Forum”), dice di rifarsi a questa massima di Aristotele: “Amico è Platone, più amica è la verità”. Nonostante le buone intenzioni, però, il capostipite degli Imposimatti, figure mitologiche a metà tra l’autorevolezza e lo svacco totale che hanno una teoria complottista per tutto, vagola per la pubblicistica italiana spargendo post verità, nel nome di una lotta contro élite e poteri forti.

 

Il M5s lo avrebbe voluto alla presidenza della Repubblica ma adesso prende a cenciate Luigi Di Maio per la sua presenza a Cernobbio: “Che tristezza che il candidato premier del M5s Luigi di Maio (ormai lo danno tutti per scontato, ndr) sieda a Cernobbio con un esponente della trilaterale, che voleva la riforma della costituzione. Il dialogo con i nemici della democrazia non è tollerabile. E’ la fine dell’alternanza”. Imposimato lo aveva già spiegato più volte. Dietro le stragi italiane si muovono oscuri poteri internazionali. “Ho trovato un documento che mi ha lasciato sgomento – disse una volta a La Zanzara – dove quando si parla di stragi si parla anche del gruppo Bilderberg. Un documento in possesso di un terrorista di Ordine Nuovo, Ventura. Io credo a questo documento. Ho fatto delle verifiche e posso dire che dietro la strategia della tensione e alle stragi c’è anche il gruppo Bilderberg, una specie di Grande Fratello che sta sopra, manovra, si serve di terroristi neri e massoni”.

 

E poteva mancare, appunto, una dissertazione sui vaccini e le case farmaceutiche? Ci mancherebbe. A luglio il magistrato ha pubblicato sulla sua partecipata pagina Facebook la lettera di tale Mariella, che racconta come il figlio sia diventato autistico dopo il vaccini. “Dai pediatri, quando comunicai loro che mio figlio dopo il vaccino stava cambiando..., fui definita una mamma paranoica e che in ogni caso avrei dovuto scegliere il ‘male minore’”. La lettera è introdotta da Imposimato con queste parole: “Cari amici pubblico questa lettera sconvolgente di una mamma ferita il cui figlio è divenuto autistico dopo il vaccino. La nostra solidarietà a questa donna senza speranza per il figlio. E’ una storia vera, non le balle propalate da affaristi senza scrupoli”. Un giudice naturalmente dovrebbe stare molto attento alla verifica delle fonti, ma Imposimato ha scelto di pubblicare la lettera così com’è, dando per scontato la veridicità di quanto sostenuto dalla signora, ignorando (o fingendo di ignorare?) il fatto che i vaccini NON provocano l’autismo, come il virologo Roberto Burioni dice sgolandosi da mesi: “Che i vaccini causino autismo è una menzogna. Pura e semplice. Dimostrata come menzogna da centinaia di studi scientifici, dal fatto che le lesioni cerebrali dimostrate negli autistici indicano una insorgenza prenatale della malattia”.

 

Ma a Imposimato, figurarsi, poco importa. L’importante è alimentare il costante clima di odio verso tutto ciò che è establishment. In questo naturalmente hanno delle responsabilità anche le stesse classi dirigenti, come avverte Frank Furedi nel suo “Che fine hanno fatto gli intellettuali?”. “Invece di affermare la propria autorità, le élite culturali sembrano preoccuparsi soprattutto di apparire al passo coi tempi, accessibili e in sintonia con l’opinione popolare”. E oggi c’è un gran mercato per le bufale, quindi è normale che gli Imposimatti stiano al passo con i tempi dello sciocchezzaio; vanno pazzi per le panzane (sorvoliamo sulle “sconvolgenti verità” propalate dal giudice negli anni sull’omicidio di Aldo Moro) ed è grazie alle panzane che vorrebbero assurgere al ruolo di capiguru. Peccato che proprio loro, i grandi complottisti, non si siano accorti di venire strumentalizzati dalla Casaleggio Associati.

  • David Allegranti
  • David Allegranti, fiorentino, 1984. Al Foglio si occupa di politica. In redazione dal 2016. È diventato giornalista professionista al Corriere Fiorentino. Ha scritto per Vanity Fair e per Panorama. Ha lavorato in tv, a Gazebo (RaiTre) e La Gabbia (La7). Ha scritto cinque libri: Matteo Renzi, il rottamatore del Pd (2011, Vallecchi), The Boy (2014, Marsilio), Siena Brucia (2015, Laterza), Matteo Le Pen (2016, Fandango), Come si diventa leghisti (2019, Utet). Interista. Premio Ghinetti giovani 2012. Nel 2020 ha vinto il premio Biagio Agnes categoria Under 40. Su Twitter è @davidallegranti.