Una manifestazione contro l'Italicum (foto LaPresse)

Riparte il balletto della legge elettorale. La Camera promette di approvarla entro l'estate

Redazione

Intesa nella conferenza dei capigruppo. Ma i partiti continuano a litigare. Il centrosinistra si spacca sul Mattarellum e il M5s sale sulle barricate: "Si voti con il Legalicum"

La legge elettorale torna a dividere la politica italiana. E dopo settimane di melina la conferenza dei capigruppo dalla Camera ha deciso, all'unanimità, di impegnarsi ad approvare una nuova legge entro l'estate e comunque prima della pausa estiva dei lavori. "Si va alla prima settimana di maggio", ha detto il presidente dei deputati del Pd, Ettore Rosato, al termine della riunione. Una data precisa, però, verrà fissata solo la prossima settimana quando i gruppi si occuperanno di definire il calendario mensile. "Io - aggiunge Renato Brunetta di Forza Italia - ho proposto di assumere la decisione politica di chiudere sulla legge elettorale entro la pausa estiva e ho incontrato largo consenso tra i gruppi".

 

Ma, come sempre, non sarà un'impresa facile. Pier Luigi Bersani, ad esempio, si è detto disponibile a votare il Mattarellum ("ma qui - ha aggiunto - c'è un trucchetto di Renzi, non fa sul serio"). La soluzione, però, non piace ai senatori del Pd che sostengono la candidatura di Andrea Orlando al congresso. "Insistere sull'opzione esclusiva del Mattarellum - spiegano in una nota - significa portare di fatto nella palude ogni seria possibilità di approvare una legge elettorale che corrisponda a quanto ha autorevolmente chiesto anche il Presidente della Repubblica".

"Serve una legge – proseguono – che renda omogeneo l'impianto in base al quale verranno eletti deputati e senatori, superi i capolista bloccati, abbia a sua base i collegi uninominali, valorizzando il ruolo dei cittadini e che raccolga il massimo possibile di condivisione in Parlamento. Sulla bontà in linea di principio del Mattarellum nessuno nei gruppi parlamentari democratici ha alcun dubbio. Ma tutti sanno benissimo che oggi quella proposta, anche se con una forzatura politica passasse alla Camera, non avrebbe alcuna chance al Senato. Ogni giorno appare più evidente l'impasse in cui si trova la legge elettorale: rivendicare il Mattarellum, purtroppo impraticabile, e accingersi a fare proprie le leggi elettorali attuali, come risultano dalle sentenze della Consulta, significherebbe condannare la prossima legislatura al rischio di non avere governi stabili".

  

Rosato, prova a gettare la palla nel campo avversario: "Il Pd insiste sul Mattarellum. Ma visti i numeri risicati che incasserebbe la legge elettorale che porta il nome dell'attuale Capo dello Stato, allora sta agli altri partiti avanzare una proposta che, però, garantisca la governabilità, come fa il Mattarellum". Ma anche nelle opposizioni non sembra essere una linea comune.

 

La Lega, con Matteo Salvini, si dice pronta a votare il Mattarellum "domani mattina". "Se portano la legge elettorale in Aula domani mattina - spiega il leader del Carroccio -, noi la votiamo per andare a votare il prima possibile. Però sono mesi che stanno perdendo tempo con le scissioni e leggi elettorali". Non si sbilancia, per ora, Renato Brunetta: "Purtroppo il Partito democratico continua, 'stop and go', ad accelerare e rallentare in ragione soprattutto dei suoi interessi di partito, di congresso, di potere". Mentre il leader di Direzione Italia, Raffaelle Fitto, parla del Mattarellum come di "una buona base di partenza".

 

Resta sulle barricate il M5s che con una nota dei deputati della commissione Affari costituzionali attacca: "Noi non ci siederemo più a nessun tavolo con queste persone, che non sono state in grado neanche di scrivere una legge elettorale senza farsela bocciare dalla Corte costituzionale. Si deve andare a votare con il Legalicum applicato al  Senato, con un tratto di penna si potrebbe tornare alle urne in tre giorni". Manca poco più di un mese agli inizi di maggio, ma l'impressione è che la trattativa sarà ancora molto lunga.