Se il Senato diffonde pseudoscienze e proietta film contro i vaccini, chiudetelo

Gilberto Corbellini
Dopo il convegno sulle pseudomedicine l’ex grillino Bartolomeo Pepe voleva proiettare il film che difende la tesi falsa sui presunti rapporti tra vaccini e autismo. Non è un’informazione censurata, ma una pericolosissima disinformazione. Così Palazzo Madama fa marcia indietro e annulla la "premiere"

(L'articolo è stato aggiornato alle 17:08) Basta per favore! Chiudiamo davvero il Senato della Repubblica, perché sembra stia diventando una sentina istituzionale dove il peggio della pseudoscienza trova agevolmente un'eco politica e mediatica. Personalmente ero già arrivato alla conclusione che avrei votato “sì” al prossimo referendum sulle riforme costituzionali, anche se si tratta di un voto alla Montanelli, cioè con il naso turato. Nondimeno, il bicchiere delle riforme è mezzo pieno. Questo penso di essere in grado di capirlo anche da solo, pur non essendo un costituzionalista e al di là dell’uso politico, e quindi improprio a mio giudizio, che si sta facendo del referendum. Così come sono in grado di capire che diversi argomenti sul fronte del "no" sono drammaticamente datati o espressione di un purismo d'altri tempi, che non s’addice proprio per governare dinamiche politico-decisionali di una società che aspirare a rimanere (o a entrare forse?) nelle cosiddette economie fondate sulla conoscenza.

 

 

Ebbene, che questo sistema istituzionale non sia adatto alle sfide future del Paese, lo testimonia forse anche la confusione intellettuale (anche etica quindi) che alberga in Parlamento. Sicuramente in Senato, per qualche motivo che a me ovviamente sfugge. In pochi giorni abbiamo due esempi clamorosi. Dopo il convegno sulle medicine complementari, cioè le pseudomedicine, che si terrà il 29 settembre, il 4 ottobre su iniziativa del senatore Bartolomeo Pepe (ex M5S e ora GAL) si intendeva proiettare in Senato il film “Vaxxed: from cover-up to catastrophe” (prima che Palazzo Madama, per le polemiche, annullasse l'evento mercoledì pomeriggio) che difende la tesi falsa sui presunti rapporti tra vaccini e autismo, sostenuta da Andrew Wakefield, condannato radiato dal Medical Register del Regno Unito per frode. Si tratta del film che Robert De Niro, che ha un figlio autistico, intendeva proiettare nel corso del suo Tribeca film festival, ma che non ha fatto non appena gli è stato spiegato che non stava dando spazio a un’informazione censurata dalle istituzioni, ma a una pericolosissima disinformazione. Tanto per dire, nel Regno Unito la propaganda contro le vaccinazioni basata sulla bufala di Wakefield ha causato una riduzione delle vaccinazioni, con un forte aumento dei casi di morbillo e qualche decina di morti evitabili.

 

Qualcuno dice che c’è un problema di libertà di espressione. Stiamo scherzando, vero? Chi difende il diritto di Wakefield di dire la sua, deve anche difendere, per coerenza, il diritto di chiunque, sano o malato di mente che sia ritenuto, di dire nelle sedi istituzionali che le cinture di sicurezza o i guardrail sono la causa delle morti negli incidenti automobilistici. Uno si chiede se il senatore Pepe ospiterebbe a parlare in Senato uno psicopatico che fosse stato condannato da un giudice e cacciato dai colleghi, e andasse in giro a dire, senza alcuna prova, che l’anestesia usata nelle operazioni chirurgiche causa malattie neurologiche. Ergo che si deve tornare a farsi operare senza anestesia.

 

Il caso Wakefield, iniziato con un articolo risultato del tutto falso e apparso su Lancet nel 1998, è precisamente la vicenda che vede un medico falsificare dei dati per cercare di dimostrare che un vaccino causa l’autismo, allo scopo di commercializzare un proprio vaccino e dei test per intentare cause di risarcimento da parte dei genitori di bambini autistici. Di tutto questo ci sono le prove. Si tratta di un uomo senza scrupoli e indifendibile. Dopodiché i vaccini non possono, ma proprio non possono con tutta la fantasia che ci possiamo mettere e a condizione che tale fantasia non diventi psicosi, causare l’autismo. Che è una grave malattia neurologica dovuta a cause genetiche e forse ad altri fattori che entrano in gioco durante lo sviluppo precoce del cervello, e quindi molto prima di qualunque vaccinazione. Cercare nei vaccini la causa è una tipica ricerca di qualche capro espiatorio per incolpare comunque qualcosa o qualcuno di un evento tragico, come la diagnosi di autismo per il proprio figlio; evento destinato certo a stravolgere la vita di una famiglia che fino a quel momento immaginava un futuro di gioia. Ma i vaccini non hanno proprio colpa. Non vaccinare i figli significa esporli a rischi di malattie e di morte, senza ridurre in alcun modo il rischio che sviluppino l’autismo.

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