Rapporti sTrani

Redazione
Il Giornale ha pubblicato la foto di una festa in cui un uomo inginocchiato simula di baciare con la lingua di fuori il piede che una donna gli porge. La foto del baciapiede avvocato-pm è la nemesi di una procura.

Ancora la procura di Trani. Il Giornale ha pubblicato la foto di una festa in cui un uomo inginocchiato simula di baciare con la lingua di fuori il piede che una donna gli porge. La particolarità dello scatto è che la donna è Simona Merra, pm tranese del pool di 5 magistrati che indaga sul recente disastro ferroviario tra Andria e Corato, e l’uomo è Leonardo De Cesare, avvocato del capostazione indagato proprio per l’incidente ferroviario. La foto fa parte di un esposto presentato al Csm da un imprenditore in causa con un altro pm di Trani, Antonio Savasta, per vicende legate a una masseria e per le quali Savasta sta attraversando diversi processi penali con alterne fortune.

 


La foto apparsa sul Giornale


 

Il punto è che la foto, secondo le intenzioni del denunciante, confermerebbe la tesi del romanzo dell’ex gip di Trani (ora a Bari) Roberto Oliveri del Castillo, “Frammenti di storie semplici”, in cui il giudice raccontava gli episodi di malagiustizia e corruzione che avvenivano quotidianamente in un tribunale di fantasia molto simile a quello di Trani. Nel racconto si parlava proprio di rapporti stretti e frequentazioni non corrette tra avvocati e magistrati e di come la scelta di un legale amico possa essere determinante per l’esito di un procedimento. Il Foglio ha raccontato ampiamente la vicenda due mesi fa. Ora il Csm ha aperto un fascicolo su Trani, ma anche questa vicenda presenta aspetti singolari. Tra le persone sotto procedimento disciplinare c’è finito pure Oliveri del Castillo, il giudice che ha scritto il romanzo-denuncia. Inoltre nel Csm c’è chi, come il togato di Magistratura Indipendente Lorenzo Pontecorvo, ha criticato il procedimento su Trani perché “sta pregiudicando la serenità di un ufficio giudiziario impegnato nelle indagini sul grave disastro ferroviario”. Ecco, dalle foto sembra che a Trani manchino tante cose, ma non la serenità.

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