Beppe Grillo (foto LaPresse)

Ops, Grillo è realista ed europeista

Maurizio Crippa
Prosegue (sui giornali) la marcia al centro dei Cinque stelle. Dice Folli

La lunga marcia verso il centro del Movimento cinque stelle prosegue. Se non dentro al partito, quello si vedrà – nonostante l’idea, di un’iconicità quasi andreottiana, di sedersi nella sala consiliare di Roma un po’ a destra e un po’ a sinistra – senza dubbio sui giornali. Sulla Repubblica di ieri, Stefano Folli mette a confronto Podemos e Cinque stelle, e nota che gli italiani “hanno un’impronta molto più trasversale evidente fin dalle origini”. Ma ciò che oggi rende simili “i due alfieri del ‘cambiamento’” è il loro atteggiamento verso l’Europa. Iglesias non è Wilders né Marine Le Pen, “non chiede un referendum anti-Unione, non vuole uscire dall’euro”. Può essere che sugli spagnoli la Brexit abbia avuto un effetto frenata, ma soprattutto la vaga ideologia di sinistra di Podemos si limita a sognare un’Europa “dei cittadini e non delle banche”.

 

Rileva Folli: è la stessa idea di Luigi Di Maio che ci tiene a stabilire “nessuna confusione con Salvini” e nessun sogno impossibile di referendum stile Brexit, per i Cinque stelle è invece auspicabile un referendum per uscire dall’euro. L’aspetto più interessante dell’analisi di Folli è però un altro: “Il M5s arriva a questa conclusione attraverso una lunga circumnavigazione intorno all’idea europea. Da soci e alleati di Farage al Parlamento europeo al sostanziale realismo riformista della nuova linea esposta da Di Maio nelle varie cancellerie”. Se non è un endorsement, e non lo è, quantomeno è uno sdoganamento politico, che accredita il movimento fondato da Beppe Grillo di un tasso di realismo e di una vocazione di governo che nessuno aveva mai notato prima. Chissà se corrisponde al vero.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"