Pippo Civati (foto LaPresse)

Pippo Civati lascia il gruppo del Pd alla Camera

Redazione
La decisione arriva dopo il dissenso col parito per l'approvazione dell'Italicum.

Pippo Civati ha deciso di lasciare il gruppo del Pd e ne darà l'annuncio tra poche ore. Il 'dissidente' del Partito democratico aveva manifestato subito dopo l'ok all'Italicum la sua volontà di non sostenere più il governo.

 

Due giorni fa, il deputato dem aveva dichiarato a Sky di non volere più sostenere il governo e di avere intenzione di creare un gruppo autonomo. Un concetto ribadito anche mercoledì dal sul blog. "A un certo punto, senza preavviso, è semplicemente capitato che un giorno alcune persone con cui pensavamo di aver condiviso questa visione hanno cambiato idea". Civati spiega che alcuni del Pd "hanno promosso e approvato - senza voler parlare di leggi elettorali, riforme del lavoro e della costituzione - cementificazioni e trivellazioni, e ce li siamo trovati in tv a deridere le ragioni di chi difende l'ambiente o crede che il futuro passi attraverso soluzioni differenti. Peccato (soprattutto per loro): perché invece il futuro sarebbe a portata di mano, basterebbe imparare a sposare tradizione e cambiamento, coniugando cose antiche come i diritti e nuovissime come l'innovazione". "Mi spiace per chi ha cambiato idea ma per quel che mi riguarda continuerò a farlo con tutti quelli che lo vorranno. Secondo me sono tantissimi", osserva Civati. "Non ho più fiducia, non sosterrò il governo e per questo lascio il gruppo del Pd".

 

[**Video_box_2**]Che il gesto di Civati rappresenti un segnale di malessere del partito lo ha sottolineato Roberto Speranza, ex capogruppo ed esponente della minoranza dem: "L'uscita di Pippo Civati dal Pd è un atto che deve farci riflettere e non può essere liquidato con una semplice alzata di spalle", ha commentato Speranza. "Bisogna stare nel Pd e battersi perché sia un partito di sinistra e non tutto e il contrario di tutto", ha aggiunto. In merito all'eventualità che altri seguano le orme di Civati, Speranza ha detto di augurarsi che ciò non avvenga. "Vedere Bondi che vota la fiducia e sentire un mondo largo, il nostro, molto critico con il Pd provoca inquietudine nell'elettorato. L'uscita di un candidato segretario che alle primarie ha preso 40 mila voti deve essere oggetto di riflessione", ha concluso Speranza.

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