Il premier Matteo Renzi (foto LaPresse)

Renzi chiede al Pd il voto sull'Italicum: "Dobbiamo concludere entro maggio"

Redazione
Il premier interviene alla Direzione del partito: "Nessuna 'democratura', dimostriamo piuttosto di essere un partito che decide", ha detto. E sulla fiducia si vedrà più avanti in Parlamento.

Matteo Renzi ha chiesto alla Direzione del Pd un voto e il mandato per andare avanti perché la nuova legge elettorale è "uno strumento decisivo per l'azione del governo e per la legislatura", ha detto il premier. Un incontro che sa di resa dei conti nel partito con la minoranza che, per bocca di Pippo Civati, annuncia l'astensione al voto sull'Italicum in direzione.

 

Renzi però vuole arrivare a una conclusione rapida. "Il 27 aprile dobbiamo essere in Aula, come calendarizzato dalla capigruppo. E a maggio dobbiamo mettere la parola fine a questa discussione. Continuare a rimandare non serve a nessuno". "Il governo precedente non riusciva ad andare avanti sul percorso delle riforme che dovevano caratterizzare la legislatura", ha ricordato il premier/segretario. E quindi "auspico sia l'ultima Direzione in cui si discute di legge elettorale, poi è opportuno che il gruppo alla Camera abbia la possibilità di riunirsi e decidere in merito se lo riterrà opportuno, noi condivideremo con il Gruppo la scelta". Arrivare alle scelte finali in tempi celeri dunque ma smorzando i toni della "democratura" o della deriva decisionista del premier. "Il modello di riforme che proponiamo non vede la dittatura o la 'democratura', piuttosto è un modello di democrazia che decide". Il Pd deve "vincere una battaglia culturale: decidere non è più una espressione fascista ma è condizione di democrazia, o la politica è vano esercizio intellettuale e chi fa politica è solo un ospite di trasmissioni tv", ha chiarito Renzi.

 

E sull'ipotesi di fiducia, il premier dice che "ne parleremo a livello parlamentare, ma ora mettiamo la fiducia tra di noi perché la legge elettorale non è solo una discussione tecnica ma la possibilità per questo partito di essere capace di rispondere ad una questione dopo tre governi e quattro legislature". "Sono contrario all'ipotesi di ritocchi" alla legge elettorale nel passaggio alla Camera, ha commentato Renzi. "Provare a mettere in discussione la legge elettorale è un azzardo che ci espone a molti problemi al Senato e non si spiega politicamente alla Camera - ha aggiunto il premier - perché riapre un accordo di coalizione sul quale non decide il Pd, che al Senato ha bisogno della coalizione, ed è come un gioco dell'oca in cui arrivati alla fine bisogna ricominciare dall'inizio".

 

[**Video_box_2**]Parole dure ha riservato il premier all'opposizione: "Smettetela di lamentarvi di Salvini in tv: più va in tv e più gli italiani lo conoscono". Si tratta, per il premier, di "personaggi che sono soprammobili da talk televisivo". E ancora: "Quando vedo Maurizio Landini in una trasmissione televisiva mostrare di non conoscere, da sindacalista, la legge di stabilità mi rendo conto che la politica diventa una rappresentazione mediatica che non ha alcun rapporto con la realtà", ha aggiunto Renzi.