Il cardinale Puljic nel 2020 (foto Ansa)

Piccola Posta

Auguri al cardinale Puljic

Adriano Sofri

Arcivescovo emerito di Sarajevo, fu elevato alla porpora da Giovanni Paolo II, alla vigilia dell'assedio della città. Alla sua prima messa da cardinale disse: "Solo il Papa ha fatto di Sarajevo una frontiera decisiva dell'epoca". Mentre il resto del mondo si voltava dall'altra parte

Sono stato contento di sapere che il cardinale Vinko Puljic, arcivescovo emerito di Sarajevo – lo nominò Giovanni Paolo II, alla vigilia dell’assedio – 79enne, dunque elettore, nonostante una grave malattia ha potuto partecipare al Conclave assieme ai suoi confratelli, nella Sistina. Lui, e il suo vicario Pero Sudar, furono figure famigliari a noi che vivemmo nella Sarajevo assediata. Vivemmo la delusione, loro, della città, nostra, e del Papa Giovanni Paolo II, quando la diplomazia degli stati e la curia riuscirono a impedirgli la visita a Sarajevo, che tanto aveva desiderato. Sarebbe venuto, dopo, ma non fu la stessa cosa. Sarebbe venuto anche il Papa Francesco.

Il 12 dicembre 1994, domenica, partecipammo alla prima messa da cardinale dell’arcivescovo Puljic. “Solo il Papa ha fatto di Sarajevo una frontiera decisiva dell’epoca. Di tutte le promozioni, quella cattolica al cardinalato è forse la più sontuosa: e il contrasto fra il freddo e il buio di Sarajevo e l’elevazione alla porpora è davvero spettacoloso”. A

vviene nel momento in cui tutte le potenze temporali del mondo sembrano mettersi in combutta per abbandonare la Bosnia e Sarajevo. Il nuovo cardinale aveva parlato una lingua franca. “A Bihac, a Sarajevo, alla Bosnia, non è accordata neanche una piccola parte della protezione che il mondo sviluppato riserva ai suoi animali domestici. Tra i fedeli, le persone più commoventi e commosse erano le donne anziane, e le suore di tutte le età. La gioia delle suore è davvero speciale, devota com’è ai successi altrui. Casalinghe, riluttanti o no, di Dio e dei suoi ministri, sfaccendano nella gelida cattedrale lavando il pavimento con le maniche rimboccate, mettono in riga i bambini, passano il dorso della mano sui paramenti per stirarli. Una di loro è sorella del nuovo cardinale: due volte, dunque”. Era 31 anni fa. Auguri al cardinale malato, e a sua sorella, dovunque sia. 
 

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