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Piccola Posta

Della separazione tra individui e istituzioni

Adriano Sofri

Il cardinale Re ha detto che l'elezione del nuovo Papa non è un semplice avvicendarsi di persone, ma sempre l'Apostolo Pietro che ritorna. Anche Mattarella, nel ricevere un premio, si è accertato che sia stato dato anche ai suoi predecessori, e non solo a lui. Ditelo a Trump

Mercoledì 7 maggio, ore 13, mi alzo in piedi per seguire il telegiornale. Di questi tempi non si può guardare il telegiornale da seduti. La guerra per il Kashmir viene al quarto posto: rimonterà presto. L’Ucraina, Gaza, digrignar di denti, e il Papa. Il cardinale Re pronuncia una bella omelia, dice che “l’elezione del nuovo Papa non è un semplice avvicendarsi di persone, ma è sempre l’Apostolo Pietro che ritorna”. Rassicurato, mi rimetto a sedere. Ora c’è una diretta del discorso del presidente Mattarella al David di Donatello, che gli ha assegnato un premio speciale. Pronuncia un bel discorso. Dice anche che si è accertato che il premio sia stato dato anche ai suoi predecessori, dunque non è a lui, alla persona, ma alla istituzione. Si dicono, cose così: le persone passano, papi, presidenti, le istituzioni restano. 


Ditelo a Trump. Mi sono ricordato di Leonardo Sciascia, per l’eremo di Zafer, una specie di conclave, “Todo modo para buscar la voluntad divina”, l’ha ricordato anche Vitiello. E soprattutto “Il contesto”, dove il presidente della Corte Suprema argomenta la versione più spericolata dell’indifferenza delle persone e delle loro eventuali debolezze, dei loro peccati, all’istituzione. Il sacerdote può essere di vita e pensieri indegni, ma mai – mai! – nella messa può non avvenire il mistero della transustanziazione, il pane e il vino che diventano corpo, anima e sangue di Gesù Cristo. E così è di un giudice che celebra il mistero della legge: per indegno che sia il giudice, la transustanziazione non può che compiersi. Una volta pronunciata, la sentenza è immune da qualunque obiezione. Dunque: l’errore giudiziario non esiste, non può esistere. 


Vegli il cielo sul nuovo papa, e sul vecchio presidente. 

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