In ricordo dei fratelli Rosselli, anime non volgari in cerca della luce

Adriano Sofri

L’altroieri, nell’anniversario dell’assassinio, si sono ricordati Carlo e Nello Rosselli. Che avevano avuto un altro fratello, Aldo, il maggiore, caduto da valoroso sul Pal Piccolo nel 1916

L’altroieri, nell’anniversario dell’assassinio, 9 giugno 1937, si sono ricordati Carlo e Nello Rosselli. Avevano avuto un altro fratello, Aldo, il maggiore, ventenne volontario nel 1915, caduto da valoroso sul Pal Piccolo il 27 marzo del 1916 e sepolto nel cimitero di Timau. Franco Corleone, che è di Paluzza, Timau, e ha dedicato devozione e studio ai cimiteri di guerra della Carnia, in un recente Quaderno del Circolo Rosselli cita una lettera di Carlo a sua madre, Amelia, del 1928. “Che effetto strano mi fa pensare che è morto ventenne! Ero sempre abituato a considerarlo maggiore, tanto maggiore di me. Ed ora invece mi pare d’aver lasciato dietro di me un ragazzo… Che sarebbe stata la nostra e la sua vita, se egli fosse tornato? Chi sa quante volte te lo sei domandato, povera mamma!... Ma qualunque sia per essere la conclusione sentirai di aver creato per davvero tre vite, tre forze, tre anime non volgari, che per quanto infime, non saranno numeri vani, non lasceranno l’ambiente così come lo trovarono. Bruceranno forse tutt’e tre, ma per aver cercato di avvicinarsi troppo alla luce”.

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