Benito Mussolini (foto LaPresse)

Guardando le carte d'archivio d'epoca fascista (digrignando i denti)

Adriano Sofri

Ma succede anche di imbattersi in documenti istruttivi di psicologia gerarchica

Sto guardando carte d’archivio d’epoca fascista, e digrignando i denti. Ma succede anche di imbattersi in documenti istruttivi di psicologia gerarchica. Ecco un esempio, dal litorale italo-sloveno. “Urgente. Riservata. 24 aprile 1931. Dal Ministro della Guerra al Ministro dell’Interno. ‘Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito mi riferisce di aver notato la mattina di domenica 13 aprile u.s. sulla strada Piro-Pocrai del Piro-Zolla da lui percorsa in automobile per ragioni di servizio, che gli abitanti del luogo avevano uniformemente ornato con nastri di colore azzurro bianco e rosso (i colori cioè della bandiera nazionale jugoslava) i rami di olivo che recavano seco per la solennità religiosa della giornata. Dato il carattere politico che alla manifestazione potrebbe riconoscersi ed il particolare rilievo che verrebbe conseguentemente ad assumere, reputo opportuno richiamare su di essa l’attenzione di codesto on. ministero per le iniziative che, nell’ambito di sua competenza, riterrà di disporre al riguardo’”. Vengono mobilitati, in mancanza di conoscenze tempestive sulla provincia coinvolta, i prefetti di Trieste, Zara e Gorizia. Il quale ultimo scrive: “Nelle zone di frontiera denominate Zolla e Pocrai, gli abitanti per vecchia consuetudine, nella solennità della Domenica delle Palme, quest’anno caduta il 13 Aprile, usano ornare i rami di ulivo benedetto con nastri e fiocchetti multicolori. Anche quest’anno, all’uscita dalla chiesa, molte persone portavano i rami di olivo ornati come si è detto, ma non è stato notato che i colori dei nastri e dei fiocchetti fossero combinati in modo da formare i colori della bandiera jugoslava”. 

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