"L'isola dei morti", di Arnold Böcklin (1880-1886)

Idea per un referendum da sottoporre a tutti gli europei

Adriano Sofri

Riscoprire gli antichi poeti per un ipotetico nuovo quesito sulla separazione tra Londra e Bruxelles

La Brexit ha indotto a ricordare parole antiche di poeti. Il frammento di Novalis (1772-1801) che dice: “Ogni inglese è un’isola”. E il verso di John Donne (1572-1631) che dice: “Nessun uomo è un’isola”. (“Nessun uomo è un’isola, completo in sé; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto. Se anche una sola zolla venisse lavata via dal mare, l’Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promontorio, come se venisse a mancare una dimora di tuoi amici, o la tua casa stessa. La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell’umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te”). Una delle obiezioni alla ripetizione del referendum, sapete, è la difficoltà di formulare il quesito. Che magnifico referendum sarebbe quello che chiedesse ai cittadini britannici di votare per un verso – “Ogni inglese è un’isola” – o per l’altro – “Nessun uomo è un’isola”. Meraviglioso sarebbe che un tal referendum fosse sottoposto a tutti i cittadini d’Europa. Consultivo, certo, solo consultivo.

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