Recep Tayyip Erdogan (foto LaPresse)

Il discorso di Erdogan sulla "polarizzazione della società"

Adriano Sofri

Il presidente turco ha dichiarato che la strage perpetrata al Reina mirava a “metterci gli uni contro gli altri” e a “polarizzare la società”

Dopo essersi preso il tempo necessario alla riflessione, il presidente turco Erdogan ha dichiarato ieri che la strage perpetrata al Reina mirava a “metterci gli uni contro gli altri” e a “polarizzare la società”. Non ho il testo integrale, ma deduco che gli uni siano gli osservanti che rifiutano di fare festa all’anno vecchio che finisce o all’anno nuovo che comincia, e gli altri quelli che fanno festa. E la “polarizzazione” sia la stessa cosa. Ora, si può ricordare che nelle oltre 80 mila moschee turche (numero enorme e destinato a crescere rapidamente per i nuovi programmi pubblici) era stata predicata su impulso dell’autorità religiosa governativa la condanna dei festeggiamenti di fine anno: iniziativa piuttosto consistente di polarizzazione, cui non risulta che corrispondesse alcuna propaganda della bontà di champagne e dei botti di Capodanno. La controprova di questa campagna civile asimmetrica sta nell’ipotesi che il terrorista avesse scelto per la propria impresa una moschea e vi avesse fatto strage di fedeli. Erdogan, dopo matura riflessione, avrebbe parlato di polarizzazione e di tentativo di “metterci gli uni contro gli altri”?

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