Bosnia, il dopoguerra senza pace

Adriano Sofri
Oggi il Papa Francesco va a Sarajevo, e la nostra benedizione lo accompagni.

    Oggi il Papa Francesco va a Sarajevo, e la nostra benedizione lo accompagni. Nell’intervista all'Avvenire, il cardinale arcivescovo della capitale bosniaca, Vinko Pulijc, risponde così all’osservazione sugli accordi di Dayton, che “hanno garantito la pace negli ultimi venti anni”: “Dayton ha fermato la guerra. Grazie a Dio! Ma non crea le condizioni per una pace giusta, perché, ad esempio, nella zona della Repubblica Serpska ha di fatto legalizzato la pulizia etnica”. E’ così: a Dayton è finita la guerra, non è cominciata la pace. Finire la guerra era decisivo. Cominciare la pace lo era quasi altrettanto. Può durare vent’anni, o trenta, ma le guerre che finiscono senza che cominci la pace sono sempre pronte a ricominciare.