CESARE DEVE MORIRE

Mariarosa Mancuso

    Come reagite alla frase, detta da un carcerato, “Da quando ho conosciuto l'arte questa cella mi sembra una prigione”? Se vi scende la lacrima, siete gli spettatori ideali per l'ultimo film dei Taviani. Se vi pare malscritta, o soffocata di retorica, astenersi. Almeno fino a quando uscirà il director's cut: solo i carcerati che recitano  – con rabbia e nei rispettivi dialetti – il “Giulio Cesare” di Shakespeare, solo un lenzuolo a far da toga. Quando recitano se stessi suonano finti, colpa della sceneggiatura.