BARBARA

Mariarosa Mancuso

    Tra i misteri della Berlinale – non da oggi – c'è l'insana passione per questo regista tedesco di “silenzi e sottrazioni”. Così dice chi lo ama, e chi va in sollucchero per la sua attrice prediletta Nina Hoss: una sfinge antipatica, uguale dalla prima all'ultima scena (e da un film all'altro, a noi sono toccati tutti). Mai un ricciolo fuori posto, anche nella cittadina della Ddr dove l'hanno mandata per punizione (dottoressa, aveva chiesto un visto per raggiungere il moroso all'ovest). Sempre scollata quando va in bici e soffia il vento del nord. Scostante con i colleghi, amorevole con i malati. Lunga penitenza cinematografica, chiusa da un frettoloso e improbabile colpo di scena.