Come fare bella figura senza necessariamente sapere quel che si dice

Le serie tv

Andrea Ballarini

Le nostre serate difficilmente potrebbero esistere senza. E comunque la fatica sarebbe improba. Per fortuna esiste lo streaming e non si è più costretti a vivere dietro muri di dvd. Ecco allora qualcosa da dire in tema senza stare troppo a pensarci

- Ce le si segnala vicendevolmente come ai tempi del liceo si faceva con l’ultimo LP del gruppo preferito.

 

- Da ragazzi si doveva aspettare una settimana per vedere un altro episodio del telefilm preferito. Ora con il binge watching si è tutti, costantemente, in overdose. Il risultato è che ancora si potrebbero raccontare episodi di telefilm visti una sola volta trent’anni fa, mentre oggi, due ore dopo aver visto tutta la quinta stagione di fila di Game of Thrones, non si ricorda nulla. Dolersene.

 

- Tracciare la parabola creativa delle serie pluriennali secondo il seguente schema: la prima stagione–strepitosa; la seconda–ancora regge; la terza–comincia a svaccare; dalla quarta in poi– un’inguardabile puttanata. Convenirne.

 

- In un momento di stanca della conversazione consentono di evitare silenzi imbarazzanti in modo naturale.

 

- Sono meglio dei film perché invece di avere solo il tempo di raccontare la storia, si dispone di decine di ore (a volte di centinaia) per poter costruire tutti i personaggi. Dire con piglio sociologico che una volta il film era sempre una riduzione del libro, mentre ora con le serie tv accade il contrario.

 

- Stabilire un rapporto pernicioso tra binge watching e peso forma, giacché la scoperta di una nuova serie di riferimento comporta un abuso di pizza al taglio e cucina cinese da asporto. I popcorn sono Satana. Dissertare.

 

- Tra amici stilare le personali classifiche delle migliori serie tv. Essere impietosi con le scelte altrui.

 

- Con tutto il bene che si poteva volere a Stan Lee, ora che è morto forse avremo una tregua con ‘sti supereroi del cavolo. Sperarlo.

 

- Di tanto in tanto lasciarsi prendere dalla nostalgia e rievocare serie tv della propria giovinezza (quando ancora si chiamavano telefilm) e stilare una classifica.

 

- Detestare le nuove edizioni di serie di grande successo del passato. Insuperabile per goffaggine la nuova edizione di Charlie’s Angels: del tutto priva del glamour originale. Tremare all’ipotesi che a qualcuno venga in mente di rifare anche Chips.

 

- Tra amici trascorrere una serata canticchiando le sigle dei telefilm della propria gioventù e confrontare le classifiche, stroncando le scelte altrui. Da anni le prime cinque scelte sono sempre Bonanza; Hawaii Squadra Cinque-Zero; Avengers (per chi viveva a Milano e prendeva la Svizzera, Agente Speciale); Attenti a quei due e Simon Templar.

 

- Mai commettere l’errore di leggere il libro (se esiste) da cui è stata tratta una serie tv molto amata: la delusione è spesso feroce. Convenirne.

 

- Preferire le serie di Prime Video a quelle di Netflix. Dibattere sui rispettivi posizionamenti dei canali qualifica come esperti massemediologi.

 

- Serie televisiva del momento: The marvelous Mrs. Maisel. Solo citandola ci si qualifica come uno spettatore di qualità.

 

- Credo che la televisione abbia abbassato il livello culturale degli intellettuali. (Ennio Flaiano)

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