Steve Jobs

Andrea Ballarini

E' l'uomo del momento da vent'anni a questa parte. Ogni sua idea diventa il nostro prossimo desiderio. Grande visionario o solo il più astuto piazzista della storia? Se non avete idee precise su Steve Jobs, qui ne trovate di ogni tipo.

    – E' un genio, ma ha un carattere spaventoso. Per affermarlo con sicurezza non è necessario averlo conosciuto.

    – Ha un ego talmente grosso che è quotato in borsa.

    – E' talmente fico in quello che fa che qualcuna lo trova anche sexy. Gli ultraquarantenni possono ricordare che qualcosa del genere era accaduto persino con Gustav Thoeni.

    – Se nella vita si è un manager, prima di qualunque presentazione imparare a memoria gli ultimi cinque Keynote di Steve Jobs, poi andare a fare la propria poveracciata, ma con tutto un altro spirito.

    – Ma il maglioncino e i jeans li tiene solo per le presentazioni o li indossa anche nella vita di tutti i giorni?

    – Sostenere la superiorità di Bill Gates, vero, grande manager, rispetto a Steve Jobs, in fondo un fighetto comunista, posiziona subito come provocatori fuori dal coro.

    – Ha cambiato la vita quotidiana più lui in vent'anni di quanto abbia fatto la rivoluzione industriale in due secoli. Convenirne.

    – Prima di lui i nerd erano solo degli sfigati. Dedurne un severo monito per tutte le belle ragazze che continuano a non filarsi quelli bruttini con gli occhiali.

    – (Variante della precedente) Guardare una foto di Steve Jobs a vent'anni e chiedere alle ragazze presenti quale avrebbe avuto il coraggio di baciarlo all'epoca. Sindacare il dubbio senso dell'umorismo del padreterno.

    – (Variante filosofica della precedente) L'estetica nerd grazie a lui è diventata cool. Replicare deprecando il culto della personalità che ha raggiunto vette degne di Kim Il-sung.

    – L'impero di Jobs è cominciato in un garage. Chiedersi se sia qualcosa nell'aria della California che fa sì che là nei garage nasca il personal computer e da noi, al massimo, ci si imbottigli il vino del nonno.

    – Il vero genio era Steve Wozniak, Jobs è solo il manager. Valutare se aggiungere, come Lennon con McCartney.

    – Conoscere uno che l'ha conosciuto.

    – Ricordare che il sistema a icone del Macintosh è stato venduto a Jobs dalla Rank Xerox perché ritenuto poco interessante. Rammentare contestualmente come anche il Gattopardo sia stato rifiutato da numerose case editrici fa intuire interessi che spaziano ben oltre la tastiera.

    – Magro sta molto meglio.

    – Da quando sta male le sorti della Apple sono appese a un filo, perché senza di lui non sarebbe più la stessa. Vale anche affermare che la Apple è uno stile di pensiero che ormai vive indipendentemente dal suo fondatore.

    – Per finanziare la nascita della Apple Jobs vendette il suo pulmino Volkswagen e Wozniak la sua calcolatrice. Interrogarsi su che cosa sia andato storto nella vendita dell'Alitalia.

    – E' la bestia dell'Apocalisse. Lo prova la sua capacità di orientare i desideri di un intero pianeta. Citare le tentazioni di Cristo cui vennero offerti tutti i regni della terra.

    – E' un grande poeta. Lo prova la sua capacità di definire i desideri di un intero pianeta. Dissertare sull'etimologia di desiderio riferita alle stelle (sidera).

    – Ricordare che è il proprietario della Walt Disney e della Pixar, quindi praticamente è il vostro babysitter da almeno dieci anni. Molto chic.

    – Il discorso che ha tenuto agli studenti dell'università di Stanford nel 2005 “Stay hungry. Stay foolish.” è una straordinaria visione. Se siete a capo di un'azienda potete spedirlo via mail a tutti i dipendenti contribuendo così a edificare un'immagine di imprenditore illuminato e umanista.

    – In libreria in questo momento si trovano solo libri sui vampiri su Berlusconi e su Steve Jobs. Un po' staccato, Giovanni Paolo II. Trarne deduzioni a piacere.

    – Posiziona come sagaci interpreti della società americana evidenziare che chi usa il Mac, gli sneakers (dalle scarpe da ginnastica), è tendenzialmente di orientamento democratico, mentre chi usa il Pc, i brown shoes, di solito è repubblicano. Concludere che in Italia la trasversalità del calzaturificio di Varese rende tutto più complicato.

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