Lettere
Contro l'antisemitismo a titolo personale? Anche no. Il silenzio di Landini sul pestaggio ai delegati Uilm
Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
Al direttore - Piero Fassino parla alla Knesset e ribadisce che Israele è una democrazia? Giuseppe Provenzano: “Non era lì per il Pd”. I senatori di Area riformista del Pd presentano in Senato (primo firmatario Graziano Delrio) una proposta di legge “per la prevenzione e il contrasto dell’antisemitismo”? Francesco Boccia: “Il gruppo del Pd al Senato non ha presentato alcun disegno di legge in materia di antisemitismo. Il senatore Delrio lo ha depositato a titolo personale”. August Bebel: “L’antisemitismo è il socialismo degli imbecilli” (Congresso Spd di Colonia, 1893).
Michele Magno
Antonio Polito, ieri su X, lo ha scritto benissimo: nel Pd la lotta all’antisemitismo ormai è a titolo personale. Ma chi ha spiegato ancora meglio i motivi per cui Graziano Delrio ha ragione a dire che una legge contro l’antisemitismo può essere molto utile è stato Luca Spizzichino, presidente Unione giovani ebrei d’Italia. Queste le sue parole. Sagge. “Nei primi nove mesi del 2025 in Italia sono stati registrati 766 episodi di antisemitismo, 82 in più rispetto allo stesso periodo del 2024, più di due al giorno. Le analisi delle principali istituzioni che monitorano il fenomeno, tra cui l’Osservatorio antisemitismo del Cdec, mostrano un aumento sia quantitativo sia qualitativo: gli episodi non solo sono più numerosi, ma assumono forme nuove, spesso ibride, che vanno dagli attacchi online alle intimidazioni nei luoghi pubblici, fino alla violenza fisica. Negli ultimi due anni abbiamo osservato con particolare preoccupazione ciò che accade negli atenei, dove assistiamo a un crescente clima intimidatorio e di censura. Episodi come quelli del Campus Einaudi di Torino, dell’Università di Pisa e della Ca’ Foscari di Venezia lo dimostrano: studenti e docenti vengono insultati, spinti fuori dalle aule, messi a tacere. Chi si identifica come ebreo è spesso costretto a nascondere la propria identità. La verità è che, quando la libertà di espressione viene calpestata proprio nei luoghi dove dovrebbe fiorire il confronto, a perderci non è solo la comunità accademica, ma l’intera società.
Questo quadro descrive un paese in cui l’antisemitismo, scatenato dal pogrom di Hamas del 7 ottobre 2023, è diventato una presenza quotidiana e tangibile. Un fenomeno alimentato da cattivi maestri, dall’uso distorto e spesso poco consapevole del termine “sionismo”, dall’ignoranza sulla storia ebraica italiana e da una crescente tolleranza sociale verso linguaggi e comportamenti che avvelenano il dibattito pubblico”. E ancora: “Abbiamo il diritto di vivere e partecipare pienamente alla vita pubblica, come cittadini, senza paura e senza dover giustificare la nostra presenza. Un clima di questo tipo non minaccia solo la comunità ebraica, ma mette a rischio la libertà di tutti. Difendere questo diritto significa, quindi, difendere i principi democratici. E’ proprio in questa direzione che è particolarmente significativo l’appello di Edith Bruck, che all’Ansa ha ricordato come “sarebbe bene che l’esame dei progetti di legge procedesse nelle sedi opportune, ovvero nelle aule parlamentari”, mettendo in guardia dalla “strumentalizzazione politica attraverso social, con citazioni selettive senza nessuna seria risposta alle emergenze”. Il nostro paese ha bisogno di strumenti normativi capaci di rafforzare la Strategia nazionale per la lotta all’antisemitismo, introducendo regole chiare per prevenire, segnalare e sanzionare ogni forma di antisemitismo. Una legge di questo tipo rappresenterebbe un primo argine fondamentale, rendendo più efficace il monitoraggio e proteggendo chi oggi è maggiormente esposto. Soprattutto, affermerebbe con chiarezza che l’Italia non tollera né la normalizzazione dell’odio antiebraico, né la sua strumentalizzazione a fini politici o sociali”. Contro l’antisemitismo a titolo personale? Anche no, grazie.
Al direttore - “Condanniamo l’attacco squadristico dei delegati della Fiom e stessa condanna ci aspettiamo da parte della Cgil e della Fiom”: non sono parole di Giorgia Meloni che tenta di difendersi dalle minacce dei metalmeccanici della Cgil, ma di Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil. Ieri mattina durante la manifestazione a Genova i delegati della Uilm sono stati aggrediti a calci e pugni dai colleghi della Fiom. “Se ci sono diversità di vedute e si aggredisce, si rischia di rasentare il terrorismo – ha detto Bombardieri”. Ma da parte di Landini non sono arrivate né le scuse né la presa di distanza dalla violenta aggressione. “Quanto accaduto non può essere in alcun modo strumentalizzato né tanto meno irresponsabilmente associato al terrorismo – ha detto Landini – La Fiom e la Cgil si sono sempre battute contro il terrorismo e per affermare la democrazia”. Altri tempi, chissà che avrebbe detto Landini se al posto dei suoi delegati Fiom ci fossero stati dei militanti di destra. Si combattono i metodi, non le idee.
Annarita Digiorgio