Giorgia Meloni (Ansa)

Lettere

Meloni ride e balla, sarà forse per il 3 per cento della Lega?

Chi ha scritto al direttore Cluadio Cerasa

Al direttore - Prendere ostaggi in un contesto di conflitto armato è considerato un crimine contro l’umanità. Non è invece un crimine fare prigionieri, purché essi siano trattati umanamente, in modi definiti da accordi internazionali. C’è quindi una insanabile contraddizione alla radice delle trattative fra Hamas e Israele per scambiare cittadini israeliani presi come ostaggi con prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane: nessun moltiplicatore numerico può eguagliare un crimine contro l’umanità a fatti leciti purché nel rispetto di determinate condizioni.
Franco Debenedetti


Al direttore - Poche ore dopo lo “squillo di tromba” in Sardegna, un ringalluzzito e baldanzoso Giuseppe Conte ha utilizzato uno dei “Cinque minuti” di Bruno Vespa per dare un consiglio degno dello “statista più sottovalutato del mondo” (copyright di Marco Travaglio): “Il modo migliore per aiutare Zelensky e la popolazione ucraina innanzitutto è di dirgli che qualche volta può mettere anche abiti civili”. Magari – si è dimenticato di aggiungere il Gaius Petronius Arbiter di Volturara Appula – con una pochette da uomo, che può essere indossata sia con un abito elegante negli incontri internazionali, sia con uno spezzato o un un blazer con i jeans quando visita un ospedale distrutto o le zone di guerra. Beninteso, un fazzoletto da taschino di lino bianco con abito scuro è l’abbinamento classico, anche se ormai sono consentite altre numerose combinazioni.
Michele Magno

A proposito di leader ringalluzziti. Martedì, alla stampa estera, Meloni, nonostante la sconfitta, ha offerto una performance politica niente male: spigliata, allegra, spiritosa, a suo agio, autoironica. La sera, sempre con la stampa estera, la presidente del Consiglio si è fatta riprendere mentre ballava sulle note di “Billie Jean” di Michael Jackson, all’Hotel Cavalieri, a Roma. A questo punto, una domanda è d’obbligo: sull’umore di Meloni pesa di più la sconfitta del suo Truzzu o il 3 per cento della Lega? La risposta che è dentro di noi, per citare il mitico Quelo di Corrado Guzzanti, per una volta potrebbe non essere quella sbagliata. 


 

Al direttore - Gentile neo governatrice della Sardegna Alessandra Todde, capisco bene che non sarebbe stato facile in campagna elettorale mettere in campo argomenti a un tempo ostici e spinosi come la questione demografica dell’isola che è chiamata a guidare nei prossimi cinque anni. Ma resta il fatto che la suddetta, la questione demografica, è decisamente la più importante e urgente. La sua regione non è semplicemente la più spopolata d’Italia, se si escludono minuscole regioni accidentate come la Valle d’Aosta e la Basilicata. E’ anche quella che ha gli indicatori di fecondità e natalità peggiori d’Italia e tra i peggiori dell’universo mondo. Nella sua regione le donne hanno meno di un figlio in media nel corso della loro vita feconda mentre ci sono a malapena 5 nati annui ogni mille abitanti: valori del 30 per cento circa più bassi di quelli medi italiani che a loro volta sono i peggiori in Europa. Non può nemmeno dire, ahimè, di avere una situazione strutturale che l’aiuterà, perché la popolazione femminile in età feconda dell’isola non arriva a rappresentare il 37 per cento del totale delle donne, due punti meno della striminzita proporzione italiana ch’è, ancora una volta, la più bassa tra i paesi dell’Ue. Stando così le cose c’è forse da meravigliarsi se le previsioni dell’Istat danno la popolazione della Sardegna a 858 mila abitanti nel 2080, la metà di quella di adesso? Fronteggiare è una priorità. Perché, vede, governatrice carissima, o riuscirà a imprimere all’isola una politica espansiva di prim’ordine che rianimi innanzi tutto le spente e sparute schiere di quanti potrebbero per età e condizione fare figli o tra cinque anni avrà smarrito per strada anche l’ultima chance. E alla Sardegna non resteranno, non solo simbolicamente, che i nuraghi. Grazie signora governatrice Todde, una risposta sarebbe oltremodo gradita.
Roberto Volpi

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