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Luoghi affollati: che fare con il governissimo? Buon senso in esilio

Chi ha scritto la direttore Claudio Cerasa

Al direttore - Governissimo o meglio evitare luoghi affollati?

Giuseppe De Filippi

 

Al direttore - Gli ambientalisti antipopolazione saranno contenti. Drastico calo delle emissioni di CO2 in Cina.

Chicco Testa

 

Al direttore - Tra le vittime del coronavirus bisogna ormai registrare anche il senso del ridicolo. Gli italiani non vogliono i cinesi, gli europei non vogliono gli italiani, i meridionali non vogliono i settentrionali. I virologi cercano di rassicurare i cittadini, i media seminano il panico. I luoghi pubblici vengono chiusi, farmacie e supermercati sono presi d'assalto. Il governo striglia le regioni, le regioni diffidano il governo. Mentre il pil rischia di precipitare, l’isteria collettiva vola sulle ali delle “stronzate”. Proprio così si intitola un irriverente saggio (in originale “On Bullshit”) di un filosofo americano, Harry G. Frankfurt. Pubblicato per la prima volta nel 1986, è stato tradotto quindici anni fa dall’editore Rizzoli. Oggi andrebbe letto e riletto. “Uno dei tratti più salienti della nostra cultura è la quantità di stronzate in circolazione”, avverte nell’incipit il professore emerito dell’Università di Princeton. Come dargli torto? Sono giorni in cui slogan insulsi, vuote scemenze, affermazioni che denunciano una disperante ignoranza vengono pronunciate impunemente. Se non ne hanno il monopolio, gli scienziati del web le brevettano a un ritmo impressionante. Frankfurt si è preso la briga di indagare la natura del fenomeno. Egli sostiene che “le stronzate sono un nemico della verità più pericoloso delle menzogne”. Il “bullshitter” – noi diremmo il cazzaro – è infatti più temibile del mentitore. Come ha insegnato sant’Agostino, al mentitore in qualche misura interessa sapere la verità, perché per mentire deve conoscerla. Si deve cioè confrontare con la verità per poter costruire una menzogna. Se quindi il bugiardo “onora” ancora la verità e si muove nel suo orizzonte, invece chi dice stronzate la scavalca e si preoccupa solo di negarla. Un interlocutore ben informato su come stanno le cose, quindi, può sempre contrastarlo. Al contrario, il contaballe risulta più difficile da contraddire, in quanto si disinteressa completamente di ciò che è vero e di ciò che è falso. Spara le sue stronzate e, anzitutto nei talk show e sui social network, condivide e diffonde quelle altrui per avvelenare i pozzi del discorso razionale. Descrivendo nei “Promessi sposi” la peste seicentesca di Milano, Alessandro Manzoni conclude con una splendida e giustamente celebre frase: “Il buon senso c’era, ma se ne stava nascosto per paura del senso comune”. Dubito, però, che possa valere nel tempo presente. Perché, quando le stronzate diventano senso comune, il buon senso è costretto all’esilio.

Michele Magno

A proposito di buon senso. Mi veniva in mente ieri un ragionamento un po’ malizioso. Di fatto, la semi quarantena di Milano è durata quattro giorni. Ma una semi quarantena che dura solo quattro giorni, mi domandavo, non ci dice che forse quella semi quarantena è stata ampiamente esagerata? Probabilmente sì. Ma c’è un altro punto da prendere in considerazione ed è quello che ci ha suggerito ieri Ilaria Capua al telefono. E’ possibile, dice Capua, che ci siano state alcune misure eccessivamente severe. Ma quando le uniche informazioni che hai su un virus arrivano dalla Cina, e vatti a fidare, e quando le uniche informazioni che hai su un virus simile derivano da un virus che è stato molto pericoloso e dannoso, e qui parliamo di Sars, un paese responsabile fa bene a seguire la strategia del “better safe than sorry”. Meglio usare qualche misura di precauzione apparentemente esagerata piuttosto che dover chiedere un giorno scusa per non essere stato prudente. Capua ha ragione ma il problema, ragionando ad alta voce, non ha a che fare con le misure di prevenzione in sé. Ha a che fare con l’incapacità di chi ha preso quelle misure di evitare che la prevenzione si trasformasse in panico. Ieri il Giappone ha deciso di chiudere tutte le scuole a partire da lunedì prossimo, per un numero imprecisato di giorni. Sarà interessante vedere se in giro per il mondo i paesi che proveranno a mettere in sicurezza la salute dei propri cittadini riusciranno a fare quello che l’Italia non è riuscita a fare: mettere al sicuro, insieme con la nostra salute, anche la nostra economia (letterina geniale, grazie).

 

Al direttore - E’ già in vigore il divieto di ingresso al Papeete per i lombardi?

Giuliano Cazzola

 

Al direttore - Convocati i probivirus.

Gino Roca

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