"Nulla rischia di uccidere la democrazia più che l'eccesso di democrazia"

Al direttore - Erdogan a Di Maio: che vi avanza un po’ di Rousseau?

Giuseppe De Filippi

 

Con 490 voti puoi diventare candidato premier. Con tre voti puoi andare in Parlamento. Aveva ragione Bobbio. Nulla rischia di uccidere la democrazia più che l’eccesso di democrazia.

 

Al direttore - La vicenda di Macerata ha dimostrato ancora una volta che questa battaglia elettorale non sarà tra destra e sinistra, ma tra sfascisti e responsabili, tra chi vuole incendiare gli animi per tornaconto elettorale e chi, anche al prezzo dell’impopolarità, guarda al domani, nostro e dell’Italia. La scelta non potrebbe essere più semplice, eppure il caos sembra dominare.

Adamo Serpentoni

 

Al direttore - In una nota pubblicata sul suo giornale il 23 gennaio scorso, il dottor Giulio Meotti adotta sull’organizzazione Oxfam stime già formulate dal Times o dall’Istituto Von Mises. Ci permetta di chiarire solo i principali, tra i tanti possibili, equivoci così ingenerati. Paragonare il patrimonio Oxfam ai “ricconi” del pianeta dà magari spunto a polemiche giornalistiche, ma Oxfam Us non può statutariamente avere alcun uso privato dei fondi raccolti, così come nessuna delle venti sedi autonome nazionali di Oxfam. Il patrimonio citato nell’articolo altro non è che il fondo di riserva per le attività umanitarie di Oxfam Us. Fondo a disposizione per i programmi umanitari quando le donazioni calano (Oxfam Us riceve zero fondi dal governo Usa) o da utilizzare per le emergenze in caso di calamità naturali. L’articolo adotta il divertente, ma falsante, giochino di considerare il patrimonio Oxfam – in toto riservato alle comunità più vulnerabili – come patrimonio privato dei dipendenti dell’organizzazione: buon risultato polemico, ma fuorviante visto che solo i programmi di sviluppo hanno accesso ai fondi, non dirigenti o lavoratori. Infine, secondo l’articolo, Oxfam non riconoscerebbe i progressi contro la povertà conquistati nelle ultime generazioni. Tutt’al contrario – di nuovo basta uno sguardo ai nostri siti per confermarlo – Oxfam è cosciente e felice di questi risultati cui, secondo fonti autorevoli, ha dato un suo contributo. Eppure non ci bastano, perché vediamo le disEguaglianze aumentare, come discusso al recente vertice del World Economic Forum di Davos, non certo covo di foschi anticapitalisti. Fmi, World Bank e Ocse confermano i dati Oxfam: la sola crescita economica non fermerà le nuove povertà entro il 2030. Serve, in parallelo, ridurre le disEguaglianze. Con piacere vi invitiamo ad ascoltare le testimonianze delle donne e degli uomini che sosteniamo per trovare un lavoro indispensabile e dignitoso, così come le voci di chi, là dove c’è un’emergenza umanitaria, aiutiamo a sopravvivere e a riavviare un’esistenza migliore. Per chi, con noi, volesse combattere le miserie, creando cultura e benessere tra solitudine e bisogno, l’invito è di sostenere i nostri programmi trovando le modalità di donazione sul nostro sito www.oxfamitalia.org. Grazie e buon lavoro.

Maurizia Iachino

Presidente Oxfam Italia

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