I protagonisti della serie "Guerra e pace" della Bbc

Classici rivisitati

Mariarosa Mancuso
Dopo un “Guerra e pace” poco tolstojano, ecco un Oliver Twist in versione Occupy Wall Street.

Solo i bravissimi suggeriscono una notte di passione con un punto. Julien Sorel, giovane povero assunto come precettore in casa di Madame de Rênal, entra nottetempo nella stanza della signora. Lei si ritrae, lui le si getta ai piedi, lei scoppia in singhiozzi. Qui Stendhal piazza il punto malandrino, va a capo, e da artista del pettegolezzo informa il lettore: “Qualche ora dopo, quando Julien uscì dalla camera, si sarebbe potuto dire, in stile da romanzo, che non aveva più nulla da desiderare”. Svelto, preciso, e senza bisogno di impelagarsi in descrizioni che rischiano di vincere il “Bad Sex Award” assegnato ogni anno in Gran Bretagna.

 

Andrew Davies, ottantenne sceneggiatore inglese, coglierebbe l’occasione per mostrare sullo schermo “quel che Stendhal si è dimenticato di dire”. Lo aveva già fatto sulla Bbc con “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen, regalando a Colin Firth una scena in camicia bagnata (che a sua volta ha generato un’orribile statua). Lo sta rifacendo con la miniserie “Guerra e pace”: sempre Bbc, su LaEffe dal prossimo 16 settembre. Interrogato, ha risposto che ai tempi di Tolstoj c’era la censura, i lettori erano abituati a leggere tra le righe e a capire le allusioni.

 



 

Oggi no. Quindi l’esistenza di un rapporto incestuoso tra i fratelli Anatole e Hélène Kuragin – famiglia più defilata rispetto ai Bezuchov e ai  Bolkonskij, ma importante per l’intreccio – va chiarito anche allo spettatore che si è allontanato dal divano per prendersi qualcosa da bere. Va anche chiarito che i soldati facevano il bagno nudi, non con la camicia e i mutandoni come Mr. Darcy nello stagno. Quindi apparecchia un full frontal – di comparsa però, mentre il principe Andrej (che se n’è andato in guerra perché con la moglie incinta si annoiava) resta vestito di tutto punto, con gran dispiacere delle fan di James Norton. Il vecchio Tolstoj – che nel pieno di una crisi mistica oltre a “Guerra e pace” in versione non televisiva rinnegò “Anna Karenina” – non riuscirà mai a perdonarglielo.

 



 

Più conosciuti sono i volti di Pierre Bezuchov (Paul Dano, da “Il petroliere” di Paul Thomas Anderson) e di Natasha (Lily James, dalla serie “Downton Abbey”). Nessuno che sembri appartenere all’anno 1805, quando il romanzo – uscito a puntate tra il 1865 e il 1869 – prende il via nel salotto di Anna Pavlovna. Dopo i titoli di testa abbiamo visto Napoleone, di schiena sul suo cavallo bianco mentre osserva un campo di battaglia, quindi sappiamo chi porterà la guerra. Sappiamo che si chiacchierava in francese – Pierre Bezuchov il rivoluzionario sta per fare la sfuriata “un’aristocrazia che neppure parla la propria lingua”. (Passa pochissimo, e un testamento gli cambierà la vita).

 

Vista in originale, la serie ricorda “Anna Karenina” di Joe Wright con Keira Knightley: russi che parlano inglese mentre dovrebbero parlare francese (gli slavisti dovrebbero comunque essere gli ultimi a lamentarsi). Doppiata, ne verrà fuori una bella miniserie in stile Bbc, tutta costumi e recitazione. Bella, ma non entusiasmante. E neppure moderna come fu ai suoi tempi il romanzo di Tolstoj. Si annuncia intanto, nel filone “Sex & the Classics”, una serie Nbc intitolata “Twist”. Fa da base il dickensiano “Oliver Twist”, scelto da Joe Silver (produttore di “Matrix” e “Arma letale”) e adattato per ricavarne un “sexy crime-solving”. Oliver sarà un’orfana di 19 anni, appena coperta dagli stracci. E niente più borseggi: saranno smascherati ricchi criminali, per un tocco “Occupy Wall Street”.

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