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Royal Family

Umberto Silva

Il Papa fa il Papa, i reali (maschi) si sposano tra loro, il mondo è rovesciato. Meglio non sapere

Non saprei. O forse so troppo o nulla so, o non voglio sapere cosa stia accadendo nel mondo dei potenti, o degli impotenti che potenti si credono. Che sciocchezza credersi potenti o impotenti, che ridicolaggine, è il modo più stolto per non esistere: esistere è cacciare la testa là dove c’è Satana e cercare di capirlo, e di capirsi. Satana direbbe la sua. Ma vediamo alcuni umani potenti in azione, uomini che hanno conquistato un potere e pensano di trattenerlo, di non farlo sfuggire, persino di amarlo, se è proprio necessario. Innanzitutto trovo très charmant i volti dei due attuali giovani capi, l’italiano e il francese, eleganti, elegantissimi, al punto che apprezzo quel che solitamente mi annoia, una sterile eleganza appunto. L’italiano e il francese son due tipetti non male, si assomigliano, stringono le labbra, il nostro pare sedurre l’altro, che forse prima o poi lo sedurrà, a che pro non si sa, ma qualcosa verrà. O non verrà nulla? Sempre interessante, direi intrigante questa storia del Nulla. Dal canto suo il possente Salvini pare cuocersi contento, un godimento solo a tratti solcato da qualche strana assurda tristezza. Un piacere a volte addirittura tristanzuolo da quelle parti, come a dire che lo fa per noi e noi per lui, per farci un bene, e lui soffre ma noi no, solo un pochino: ebbene sì, noi soffriamo per quel pochino che ci dà. Brrr. Quell’altro potente – ma forse anche no, uno che non saprei definire, una specie di De tinis de finis – invece soffre ancora di più, soffre per se stesso, soffre come un cane, addirittura più di me quando non so di cosa soffrire persino quando vorrei; e lui vorrebbe ancora più di me e di tutti, e così soffro come un cane per la mia mancanza di cane involuto. Sono troppo stupido per un cane, figura a me nettamente superiore, per non parlare delle donne, che ci sono nettamente superiori. Poche chance: la Donna è Dio, proprio quello. Amen. Grazie al cielo i miei pensieri si avvicinano sempre più al nulla. La notte guardo le stelle e certe volte mi vengono in mente alcuni nomi che però non riesco a cogliere, la parola Salvini a dire il vero non mi viene mai in mente, due o tre volte le sento, quelle parole, e subito mi sfuggono. Vorrei inseguirle per una certa storia, ma niente. A questo punto non ricordo più nemmeno il nome di Gesù, il mio grande amico. Ah, sì, Gesù. Lui è sempre presente anche quando è assente, Lui è divino anche quando è quello là, quello con la… Macché, mi dimentico. La dimenticanza, accidenti, è tutta lì e tutta là. Insomma in qualche modo il bravissimo Roberto Bolle incanta la sua partner in una superba Milonga, ma Nicoletta Manni è più che magnifica, la sua sessualità – la presento al Papa – è divina, quelle gambe, la grazia, il viso, il sorriso, il gesto… Scusi Bolle, scusi scusi, ma le donne sono sempre più belle, sempre, sempre. Viva il Papa. Il Papa dice sull’uomo e la donna e il figlio e l’aborto selettivo, s’incontra così quel cielo che ci copre in un modo assai coperto, direi, così scoperto, così impassibile, impossibile. Per maestosamente concludere: ecco, caro Papa, le prime nozze tra maschi nella Royal Family britannica. Il cugino della regina sposa un bell’uomo nella cappella privata della tenuta di lord Mountbatten. Mountbatten, brrrr. Tre anni prima il cugino stava con la moglie e tre figlie, che lo porteranno all’altare. “Mi sento emozionata e commossa”, dice lady Penny, che li porta all’altare con tutta la famiglia, e chi ledi penni le dipenna. Scusate se sbaglio qualcosa, o forse tutto, non ci capisco un accidente, manco in incidente, forse un occidente, chissà... Che sta dicendo il Papa? Be, innanzitutto è un Papa del Cinquecento cacciato da inglesi e tanti altri, e così la regina fa quel che vuole con i suoi. Detto questo, ma forse nemmeno detto, Caro Papa, i Royal Family essendo assai costosi non andranno all’inferno, probabilmente ci andrò io, dopo mirabolanti congetture di farcela e non farcela e quel che sarà sarà. Sarà bello, giusto e necessario. Evviva il Papa! Evviva!

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