Joseph Mifsud (foto LaPresse)

La procura di Agrigento indaga sul professore coinvolto nel “Russiagate”

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Financial Times, Vanguardia, Washington Post, Echos, Abc

L’uomo forte al comando è il desiderio di metà degli italiani

Madrid, 10 dic - (Agenzia Nova) - La metà degli italiani vorrebbe un "uomo forte al potere". E' quanto emerge dall'ultima indagine del Censis, il prestigioso istituto di ricerca socioeconomica che interpreta dal 1964 le trasformazioni della realtà italiana. L'incertezza sul futuro e l'idea che un uomo forte e solo al comando possa cambiare il destino dell'Italia trova un ampio consenso tra i lavoratori e le persone meno istruite (62 per cento) e con redditi più bassi (56,4 per cento). Il Censis spiega che il risultato dipende dalla "inefficienza della politica dalla quale i cittadini si sentono ogni giorno più lontani". Secondo l'indagine, inoltre, il 76 per cento degli italiani non ha fiducia nei partiti. La percentuale sale all'81 per cento tra i lavoratori e all'89 per cento tra i disoccupati.

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La procura di Agrigento indaga sul professore maltese coinvolto nel “Russiagate”

Washington, 10 dic - (Agenzia Nova) - La procura di Agrigento sta indagando su Joseph Mifsud, un misterioso accademico maltese collegato all'indagine statunitense sulle e-mail hackerate alla candidata democratica alle presidenziali del 2016 Hillary Clinton, per sospetta appropriazione indebita di almeno 100.000 euro in relazione al suo ruolo in un'università pubblica locale. Il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, che deve notificare formalmente il professore di essere sotto inchiesta, non è però stato in grado di localizzarlo. Dall'ottobre del 2017 di Mifsud non si hanno più notizie. Fu lui che a Roma, nel 2016, avvicinò uno dei consulenti di Trump per parlargli delle email compromettenti di Hillary Clinton nelle mani dei russi, facendo così aprire all'Fbi l'indagine sul Russiagate.

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Continua il braccio di ferro su ex Ilva tra governo e ArcelorMittal

Parigi, 10 dic - (Agenzia Nova) - Il braccio di ferro tra il governo e il gruppo siderurgico franco-indiano ArcelorMittal sull'acciaieria dell'ex Ilva si fa sempre più duro. Lo scrive il quotidiano francese “Les Echos”, spiegando che ArcelorMittal ha proposto un nuovo progetto volto a tagliare 4.700 posti di lavoro entro il 2023.. Dal canto suo, Roma e i sindacati bocciano il piano. “Non è un piano industriale, è un progetto di chiusura progressiva di Taranto e dell'Ilva”, ha detto Maurizio Landini, segretario della Cgil. Secondo il piano proposto dal governo, gli esuberi arriverebbero a 1.800 lavoratori. In parallelo verrebbe creato un fondo da 50 milioni di euro per sostenere gli ex dipendenti dello stabilimento. “Quando il privato non ci riesce, è giusto che lo Stato controlli e prenda le sue responsabilità nei settori strategici per garantire la continuità della produzione e degli impieghi”, ha detto Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico. L'ipotesi di un ingresso dello Stato nell'azienda è stata confermata anche dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha evocato “l'intervento di impresa a partecipazione pubblica”. 

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La stagione della Scala apre con una potente "Tosca"

Londra, 10 dic - (Agenzia Nova) - Il quotidiano britannico "Financial Times" dedica una recensione entusiastica alla messa in scena della "Tosca" di Giacomo Puccini con cui il teatro Alla Scala di Milano ha aperto la stagione 2019-2020, il 7 dicembre scorso. A colpire in maniera particolarmente positica il "Financial Times" sono stati l'allestimento "cinematografico" del regista Davide Livermore e la direzione musicale del maestro Riccardo Chailly. Qualche osservazione è dedicata anche al contesto socio-politico della prima della Scala e al record di ascolti raggiunto in Italia dalla trasmissione della "Tosca" in televisione.

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L’aceto balsamico potrà essere prodotto ovunque, non solo a Modena

Madrid, 10 dic - (Agenzia Nova) - I produttori di aceto italiani hanno subito un duro colpo a causa del recente parere della Corte di giustizia dell'Unione europea (Cgue) che ha stabilito come il termine "balsamico" possa essere usato per designare aceti anche che non provengono dalla provincia di Modena. La Cgue ha deciso che, sebbene il termine "Aceto balsamico di Modena" sia un'indicazione geografica protetta registrata in Europa dal 2009, tale protezione non si estende all'utilizzo dei termini individuali “aceto” e “balsamico”.

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