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Cosa c'entra il voto in Germania con lo Ius soli

Redazione

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Washington Post, Abc, Monde, Financial Times...

Libia: l'Italia sprona Haftar a lavorare ad un piano di stabilizzazione con l'Onu

New York, 27 set 08:38 - (Agenzia Nova) - Il governo italiano sta esercitando pressioni sul generale libico Khalifa Haftar, figura di riferimento nella Libia orientale, affinché "contribuisca efficacemente" agli sforzi delle Nazioni Unite per la stabilizzazione della Libia. Haftar ha incontrato martedì il ministro della Difesa italiano, Roberta Pinotti, nel contesto delle iniziative di Roma tese a stabilizzare il paese nordafricano e porre un freno ai flussi migratori dalle coste libiche all'Europa. Stando a una nota del ministero della Difesa italiano, Pinotti ha ribadito il sostegno di Roma al dialogo promosso dall'Onu con l'obiettivo di giungere a elezioni e alla formazione di un governo unitario.

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Italia: il voto tedesco sotterra la legge sullo ius soli

Madrid, 27 set 08:38 - (Agenzia Nova) - Il risultato del voto in Germania sotterra definitivamente la possibilità che il parlamento italiano approvi entro la fine della legislatura la legge sullo ius soli. Lo scrive il quotidiano spagnolo "Abc" partendo dal passo indietro mosso dal ministro degli Esteri Angelino Alfano, leader di quella Alternativa popolare i cui voti al Senato sono "decisivi". Il principio individuato dalla legge è giusto, ma farlo passare ora "sarebbe un errore, sarebbe fare un favore alla Lega Nord", ha detto il titolare della Farnesina. Salvini, alleato di Alternativa per la Germania, ha "esultato" dopo il risultato del voto tedesco ed è pronto a farsi forte delle preoccupazioni degli italiani "che si centrano in una categoria speciale di immigranti, quelli di cultura islamica", scrive la testata rilanciando una intervista concessa tempo fa da Giovanni Sartori: "L'idea di concedere la cittadinanza agli stranieri dopo cinque anni di scuola è la proposta più stupida, superficiale e sconcertante che abbia mai ascoltato. Per essere un cittadino italiano, un immigrante dovrebbe aver rifiutato il diritto teocratico o quello di Allah".

Leggi l’articolo dell’Abc

Perché un dirigente di Amazon ha assunto l’incarico più difficile in Italia: Piacentini e la rivoluzione digitale nell’amministrazione pubblica

Londra, 27 set 08:38 - (Agenzia Nova) - Intervistato dal “Financial Times”, Diego Piacentini, commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda digitale, spiega perché ha scelto di lasciare il mondo delle tecnologie statunitensi per portare la rivoluzione digitale nell’amministrazione pubblica italiana, nota per la sua burocrazia e inefficienza. Il manager, 57 anni, dal 2000 tra i massimi dirigenti di Amazon, dopo tredici anni in Apple, ha preso un congedo di due anni per assumere l’incarico propostogli dall’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. “A un certo punto volevo tornare in Italia per dare un contributo. L’Italia ha bisogno della trasformazione digitale e non possiamo farla dall’interno. I sistemi non si trasformano da soli”, spiega. Incoraggiato anche da Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon, orgoglioso che qualcuno della compagnia potesse contribuire a un importante progetto pubblico, Piacentini si è insediato a Roma alla guida di una squadra di 22 esperti.

Leggi l’articolo del Financial Times

Perché il bonus cultura di 500 euro non seduce i giovani italiani

Parigi, 27 set 08:38 - (Agenzia Nova) - Il bonus cultura è costato al governo italiano 580 milioni di euro nel 2016 e nel 2017. L’iniziativa offre la possibilità ai giovani maggiorenni di spendere 500 euro in concerti, ingressi ai musei, libri o Cd. I 579 mila adolescenti del 1999 saranno certamente gli ultimi a poter approfittare di questa misura, che potrebbe non essere rinnovata. Il successo, infatti, non è stato quello sperato. L’anno scorso solo il 61 per cento degli adolescenti nati nel 1998 ha utilizzato il bonus cultura messo a loro disposizione, di cui il 77 per cento per comprare dei libri e 18 per cento per pagare un ingresso al cinema. Per spiegare il fiasco si punta il dito ai problemi tecnici. Ma secondo alcuni il flop del bonus cultura si spiega con la mancanza di interesse da parte dei beneficiari. Ciò che invece ha avuto un relativo successo è lo sviluppo di un mercato nero con il bonus cultura.

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PANORAMA INTERNAZIONALE


 

Ricollocamento dei migranti in Europa, quali paesi hanno mantenuto il loro impegno?

Parigi, 27 set 08:38 - (Agenzia Nova) - Due anni fa, per fare fronte alla crisi migratoria, la Commissione europea lanciava un programma di ricollocazione e reinsediamento dei richiedenti asilo, terminato ieri 26 settembre. In ragione dell’afflusso di migranti in Italia e Grecia, superiore alle capacità dei due paesi, occorreva trovare un modo per aggirare la convenzione di Dublino, che obbliga i migranti ha depositare la loro richiesta di asilo nel primo paese di arrivo. Il piano prevedeva di ripartire nei diversi stati membri le domande di 160 mila migranti in due anni. Dopo l’accordo con la Turchia, che ha ridotto drasticamente il flusso degli arrivi, l’obiettivo è stato ridotto a 98.255. Tuttavia, a settembre 2016, solo 5.600 domande d’asilo sono state accolte nei paesi dell’Unione. All’inizio di settembre, la Commissione ha annunciato che a beneficiare del programma sono state in totale 27. 695 persone, provenienti da Grecia (19.244) e Italia (8.451), appena il 28 per cento dell’obiettivo iniziale. Tra i paesi che hanno tenuto fede al loro impegno figurano Malta, Lettonia, Norvegia e Finlandia.

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Una riforma creativa è vitale per la prosperità dell’area dell’euro

Londra, 27 set 08:38 - (Agenzia Nova) - L’area dell’euro, osserva l’editorialista del “Financial Times” Martin Wolf, è sopravvissuta alle crisi finanziarie del 2007-2009 e del 2010-2012 ed è in recupero. Tuttavia, non è il caso di rilassarsi: per il reddito reale pro capite è stato un decennio perso, in particolare in Spagna, Portogallo, Italia e Grecia. La ripresa offre l’opportunità di riforme sia a livello nazionale che di unione monetaria; il problema è quali riforme scegliere. La pazienza dell’opinione pubblica è finita e il margine di manovra politica è limitato. Un altro shock sarebbe un disastro. La ripresa deve durare.

Leggi l’articolo del Financial Times

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