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Tra rifiuti e polemiche sulle soste davanti la Fontana di Trevi, così l'Europa vede Roma

Redazione

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Pais, Bloomberg Business Week, Figaro, Financial Times...

Roma: sosta vietata a Fontana di Trevi?

Madrid, 11 mag 08:32 - (Agenzia Nova) - L'idea del sindaco di Roma Virginia Raggi di creare un percorso che non permetta ai turisti di sostare davanti alla Fontana di Trevi colpisce la stampa iberoamericana. Varie testate riprendono le dichiarazioni rese dal primo cittadino durante la trasmissione "Porta a porta", ripercorrendo le polemiche recenti sulle invasioni dei turisti nella celebre fontana così come sulle proposte di regolamentazione dei flussi nelle principali città d'arte lanciate a suo tempo dal ministro della Cultura Dario Franceschini.

Leggi l’articolo del Pais

Matteo Renzi vuole ripulire Roma, "la città più sporca d'Italia"

Parigi, 11 mag 08:32 - (Agenzia Nova) - Matteo Renzi ha deciso di fare la sua marcia su Roma, non per riconquistare il potere ma per ripulirla: così il quotidiano economico francese "Les Echos" presenta la campagna lanciata dall'ex presidente del Consiglio italiano per ripulire quella che ha definito "la città più sporca d'Italia". L'articolo del corrispondente Olivier Tosseri dà il titolo alla rubrica di prima pagina "Succede in Europa" e riferisce che con il grido di guerra "puliamo Roma" Renzi ha mobilitato le truppe del suo Partito democratico (Pd), che domenica prossima 14 maggio indosseranno una t-shirt gialla per sgomberare le strade della capitale dall'immondizia: con questo colpo di mano, spera di riguadagnare popolarità nella capitale governata dalla sindaca Virginia Raggi del Movimento 5 stelle (M5s). L'evento avrà un'ampia eco mediatica, soprattutto su internet, ma "l'emergenza spazzatura" è tutt'altro che virtuale: la Città eterna infatti crolla sotto la sporcizia, i pochi cassonetti traboccano e le strade anche nel centro storico sono invase dall'immondizia. M5s e Pd si addossano reciprocamente la responsabilità del degrado, ma la polemica tra partiti non può far dimenticare il fallimento della Raggi, che non è riuscita a mantenere la promessa elettorale di risolvere questo problema strutturale della capitale. L'Ama, la società municipale incaricata della gestione dei rifiuti, continua ad essere oberata dai debiti ed il suo pletorico personale continua a non mostrare particolare ardore nell'adempiere la sua missione: e quindi la città continua a disfarsi della sua spazzatura inviandola lontano dal proprio territorio, a dispetto della legge che invece prevede l'esatto contrario e cioè che sia trattata localmente. Camion carichi di immondizia partono quotidianamente verso gli Abruzzi e verso l'Austria, Roma impiega persino delle navi per trasportare i rifiuti fino in Portogallo: nei prossimi 10 anni questa esternalizzazione della gestione dei rifiuti costerà al Comune già super-indebitato altri 2 miliardi di euro. Il M5S aveva promesso di voler prendere il potere per "ripulire Roma" in tutti sensi, conclude il reportage di "Les Echos", ma i suoi abitanti attendono ancora che questa pulizia cominci ameno dalle strade della capitale.

Leggi l’articolo dell’Echos

Italia: produzione industriale in aumento

Parigi, 11 mag 08:32 - (Agenzia Nova) - La produzione industriale dell'Italia nello scorso mese di marzo è aumentata dello 0,4 per cento sul mese precedente, dopo aver registrato a febbraio un aumento dell'1 per cento: lo ha reso noto ieri mercoledì 10 maggio l'Istituto nazionale di statistiche (Istat); il dato è in linea con le attese degli analisti.

Leggi l’articolo del Figaro

Italia, le smallcap dello Star rischiano il surriscaldamento

New York, 11 mag 08:32 - (Agenzia Nova) - Le smallcap (aziende quotate con piccola capitalizzazione) del Ftse Italia Star Index hanno raggiunto la quotazione massima dal 2009 e rischiano il surriscaldamento, scrive "Bloomberg". Giorgio Martorelli, portfolio manager di Amber Capital Llp con sede a Milano, sostiene che gli operatori di mercato siano diventando però "più selettivi": "Paghiamo multipli pieni solo per le aziende con fondamentali molto solidi e ottime prospettive di crescita", afferma il manager. le aziende quotate sullo Star, leader nella loro nicchia e spesso più resistenti ai rischi di natura politica, sono tradizionalmente una garanzia per gli asset manager. L'indice Star ha guadagnato il 29 per cento dall'inizio dell'anno, più del doppio rispetto al Ftse Mib. Ieri lo Star ha perso sino allo 0,9 per cento; le quotazioni, scrive "Bllomberg", cominciano ad apparire eccessive rispetto alle prospettive a breve termine.

Leggi l’articolo del Bloomberg Business Week

 


PANORAMA INTERNAZIONALE


 

Rifugiati, nessun Paese della Ue rispetta le quote

Berlino, 11 mag 08:32 - (Agenzia Nova) - La Commissione europea ha stabilito le quote di rifugiati che ciascun paese europeo deve accogliere, ma l’Ungheria e la Slovacchia hanno presentato ricorso. Quattro Stati sono contrari al ricollocamento dei rifugiati all'interno dell'Unione, nonostante i ministri dell'Interno dell’Unione europea avessero concordato nel mese di settembre 2015 per una più equa distribuzione dei 160.000 profughi che erano stati registrati in Grecia e in Italia. Già l'anno successivo è parso palese che la ridistribuzione concordata non sarebbe andata a buon fine. Ungheria, Romania, Slovacchia e Repubblica Ceca si erano espressi sin dal principio contro la misura. Anche gli altri Stati europei, però, si sono limitati perlopiù a una adesione formale. I dati diffusi dalla Commissione Ue evidenziano che nessuno dei paesi membri ha rispettato gli impegni. Ad oggi sono appena 18.119 i rifugiati effettivamente trasferiti da Grecia e Italia a un altro Stato dell'Unione, contro i circa 60 mila previsti. Sul totale sono solo 28.713 quanti sono stati assegnati a qualche Paese, per la quota restante nessuno si sente responsabile. Finora la Slovacchia, che di profughi ne avrebbe dovuti accogliere 886, ne ha accolti 16 su 40 registrati. La Germania dovrebbe farsi carico di 23.292. L’Ungheria si è finora rifiutata persino di accogliere un solo rifugiato, mentre la Commissione ne avrebbe assegnati a quel paese 1.294.

Leggi l’articolo del Frankfurter Allgemeine Zeitung

La Commissione europea elude le richieste di bloccare le acquisizioni straniere indesiderate

Londra, 11 mag 08:32 - (Agenzia Nova) - La Commissione europea, riferisce il "Financial Times", sta eludendo la richiesta dei tre maggiori paesi membri dell'Unione – Germania, Francia e Italia – di nuovi poteri per bloccare le acquisizioni straniere indesiderate in settori strategici, una domanda volta soprattutto a frenare gli investimenti delle compagnie pubbliche cinesi in alcune delle più pregiate aziende tecnologiche d'Europa. Sono favorevoli a restrizioni anche alcuni parlamentari europei, che propongono un sistema analogo a quello degli Stati Uniti, dove la Commissione sugli investimenti esteri valuta l'interesse nazionale e le implicazioni per la sicurezza. A Bruxelles, tuttavia, c'è il timore di innescare ritorsioni. Jyrki Katainen, vice presidente per Lavoro, la crescita, gli investimenti e la competitività, spiega che gli Stati dispongono già di "freni di emergenza" e che la via della reciprocità resta preferibile.

Leggi l’articolo del Financial Times

Bce, come evolverà la politica monetaria?

Berlino, 11 mag 08:32 - (Agenzia Nova) - Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, non ha fretta. La politica monetaria ultra-espansiva adottata dalla Bce pare destinata a proseguire. Ma gli economisti delle maggiori banche membri dell’Associazione delle banche pubbliche (Vob), che Draghi ha incontrato mercoledì, sono concordi sul fatto che entro la prossima riunione di giugno i tassi d’interesse saranno alzati e da settembre si inizierà a ridurre l’acquisto di bond. Ulf Krauss, economista presso Helaba, ha contestato la lentezza nell'avviare il "tapering" della politica monetaria. La Bce acquista titoli di Stato da più di due anni. Ad oggi ne ha acquistati per oltre 1.800 miliardi di euro. L’intero programma di buy-back, che comprende anche le obbligazioni societarie, obbligazioni ipotecarie e le cartolarizzazioni, sarà ancora attivo almeno fino alla fine del mese di dicembre, quando l'importo complessivo speso dalla bce salirà a 2.300 miliardi. Da dicembre il poi, il programma dovrebbe essere gradualmente ridimensionato. Ma cosa significherà questo per i mercati? Non ci saranno scossoni, secondo il responsabile delle ricerche obbligazionarie della Dz Bank, Jan Holthusen, e secondo Ciro de la Rubia, economista presso Hsh Nordbank, non ci sarà alcuna pressione inflazionistica. I rendimenti dei Bund tedeschi dovrebbero rimanere bassi. Concorda su questo punto anche Elmar Voelker, economista presso la Landesbank Baden-Wuerttemberg (Lbbw). La Germania può contare su un rating di “AAA”. Il Governo tedesco quest’anno ha rifinanziato obbligazioni per un importo di 182 miliardi di euro. Questo impegno ha imposto un freno all’indebitamento. Tuttavia preoccupano Paesi fortemente indebitati come l’Italia. I titoli di Stato italiani a 10 anni attualmente hanno un tasso d’interesse del 2,2 per cento. Un aumento significativo dei rendimenti metterebbe a repentaglio la sostenibilità del bilancio italiano, sottolinea Norbert Wuthe, analista di Bayern LB. Per Klawitter di Deka Bank, la Bce potrebbe non estendere entro la fine dell’anno il programma di acquisto, perché ha raggiunto i propri limiti in molti Paesi, dove al massimo può acquistare il 33 per cento delle obbligazioni. L'acquisto di obbligazioni sovrane dovrebbe cessare gradualmente entro la fine del 2018, mentre i primi aumenti dei tassi di riferimento non giungeranno prima del 2019. I risparmiatori, scrive il quotidiano tedesco "Handelsblatt", devono ancora pazientare.

Leggi l’articolo del Handelsblatt

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