Le dimissioni di Lupi, i pirati e i notai

Redazione
La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che ci riguardano da vicino. Oggi articoli di Economist, Guardian, Bloomberg e Die Welt.

Italia: le dimissioni di Lupi sono il primo scandalo per Renzi

Berlino, 20 mar - (Agenzia Nova) - E' il primo vero scandalo per il governo del premier italiano Matteo Renzi. Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha rassegnato le dimissioni anticipando così il voto di sfiducia in Parlamento. Lupi si dimette perché accusato di clientelismo: si sarebbe servito delle sue conoscenze per procurare al figlio un posto di lavoro nel gruppo petrolifero Eni e per ottenere altri favori, anche se non risulta indagato per alcun reato. Lupi ha annunciato le dimissioni durante una intervista televisiva: "Domani presenterò le mie dimissioni. Quando vieni attaccato e non sai il perché, questa è la cosa migliore da fare", ha dichiarato il ministro. Il premier Renzi non l'avrebbe costretto a farlo: "Renzi mi ha detto: 'Io non l'ho chiesto e non te lo chiederò, questa è solo una tua decisione'", ha aggiunto Lupi. Il caso Lupi è particolarmente delicato per Renzi, il premier 40enne che si è presentato come il "rottamatore" delle vecchie "élite" e che si è impegnato alla massima trasparenza. Quello dei Trasporti è un ministero chiave, che gestisce appalti miliardari per grandi progetti infrastrutturali.

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L'Italia propone la creazione di un'unità Onu che protegga i monumenti antichi dall'Isis

Londra, 20 mar - (Agenzia Nova) - Il ministro italiano dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha invocato la creazione di una forza di pace delle Nazioni Unite per proteggere il patrimonio culturale, dopo le devastazioni attuate dall'Isis in Iraq. Parlando al quotidiano britannico "The Guardian", l'esponente del governo Renzi ha auspicato l'intervento di "caschi blu della cultura", sottolineando che un tempo i monumenti erano coinvolti accidentalmente nelle guerre, mentre ora vengono colpiti come obiettivi in quanto simboli culturali e religiosi. Franceschini ha parlato anche della politica culturale italiana, con particolare riferimento alle agevolazioni fiscali, alla collaborazione con il settore privato e ai bandi internazionali per le direzioni dei musei.

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L'Italia non parteciperà ad altre missioni anti-pirateria della Nato

Madrid, 20 mar - (Agenzia Nova) - L'Italia non partecipa più alle operazioni anti-pirateria della Nato né imbarcherà militari per proteggere le navi mercantili dagli attacchi, secondo quanto annunciato ieri dal ministro della Difesa italiano, Roberta Pinotti. Il ministro lo ha dichiarato di fronte alla commissioni per gli Affari esteri e la Difesa della Camera dei deputati e del Senato. "Abbiamo intenzione di mettere fine alla presenza di nuclei di protezione militari a bordo di navi mercantili", ha annunciato Pinotti, aggiungendo che l'Italia ha deciso di porre fine anche alla propria partecipazione alle missioni antipirateria della Nato, "considerata la diminuzione di attacchi da parte dei pirati" e "l'uso sempre più generalizzato di attrezzature di difesa da parte di società di sicurezza private". Pinotti ha anche fatto riferimento "al declino della situazione in Libia", spiegando che l'Italia "è pronta a svolgere un ruolo importante" e "a contribuire" a qualsiasi iniziativa lanciata dalla comunità internazionale "per raggiungere la stabilità e la pace nel paese".

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Le maggiori banche italiane hanno assorbito il 30 per cento dei fondi Tltro

New York, 20 mar - (Agenzia Nova) - I maggiori istituti bancari italiani hanno assorbito da soli il 30 per cento dei fondi emessi dalla Banca centrale europea nell'ambito del piano di rifinanziamento a lungo termine Tltro (Targeted long term refinancing operation): oltre 30 miliardi di euro su un totale di 97,8 miliardi emessi dalla Bce nel tentativo di rilanciare l'economia europea. “Le banche italiane prendono in prestito dalla Bce perché ciò è percepito come un segnale di mancanza di liquidità, ma di aumento del credito”, sostiene Fabrizio Bernardi, analista di Fidentiis Equities.

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Notai: una professione altamente regolata combatte per mantenere i propri privilegi

Londra, 20 mar - (Agenzia Nova) - In Francia e in Italia, riferisce il settimanale britannico "The Economist", la categoria dei notai ha protestato duramente contro i tentativi di riforma della professione. Mentre negli Stati Uniti la certificazione dei documenti è un lavoro che non richiede molte qualifiche, nei due paesi, e in gran parte dell'Europa continentale, i beni di valore, come immobili, società e azioni, non possono cambiare proprietà senza un atto notarile, i cui costi sono molto elevati.

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Panorama internazionale

Un momento della celebrazione del primo anniversario dell'annessione della Crimea alla Russia. L'Ue sta pensando di prorogare le sanzioni a Mosca (foto LaPresse)


Le colpe storiche dei tedeschi non hanno nulla a che fare con i debiti di Atene

Berlino, 20 mar - (Agenzia Nova) - Dito medio, lezioni di finanza e riparazioni di guerra: greci e tedeschi non se le mandano a dire. Purtroppo, scrive il quotidiano "Die Zeit", in tutto questo frastuono si perde di vista il vero obiettivo . Prima della visita a Berlino prevista per il prossimo lunedì, il premier greco Alexis Tsipras non ha reso un buon servizio al suo paese. Nel bel mezzo del dibattito europeo sul programma di riforme del suo paese, scrive l'opinionista Michael Thumann, Tsipras ha rievocato le riparazioni di guerra che la Grecia chiede alla Germania dalla Seconda guerra mondiale. Il leader greco non poteva scegliere momento peggiore: mentre l'Europa attende i programmi di Tsipras sul futuro della Grecia, lui torna improvvisamente al passato. Nel suo discorso ha amalgamato le colpe della Germania con i debiti della Grecia, i crimini tedeschi di 70 anni fa con le mancanze di Atene di oggi. Fatti che non c'entrano nulla l'uno con l'altro.

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Francia, la redazione di "Charlie Hebdo" si divide sui 30 milioni di entrate

Parigi, 20 mar - (Agenzia Nova) - Undici giornalisti ed impiegati del giornale satirico francese "Charlie Hebdo" ieri hanno reclamato dalla proprietà editoriale che il capitale sia ripartito in parti uguali tra i dipendenti. Dopo la strage di gennaio il giornale ha raccolto circa 30 milioni di euro tra offerte e vendite delle copie delle due edizioni fin qui pubblicate. Attualmente la proprietà di "Charlie Hebdo" è detenuta al 40 per cento dai genitori del direttore Charb, ucciso nell'attentato; al 40 per cento dal nuovo direttore, il disegnatore Riss che nell'attentato fu ferito ad una spalla; ed al 20 per cento dal direttore amministrativo Eric Portheault. Nell'ultima riunione di redazione il giornalista Laurent Léger ha annunciato di aver creato un collettivo che riunisce undici collaboratori del giornale, fra cui il cronista Patrick Pelloux ed il disegnatore Luz, che chiede una ripartizione egualitaria del capitale sociale; ed a questo scopo ha incaricato due avvocati di aprire formali negoziati con la proprietà. "Non abbiamo niente contro la direzione", ha spiegato Patrick Pelloux, "ma dopo quel che è successo noi dipendenti vogliamo essere coinvolti nella gestione dell'impresa". "Tutto quel denaro", ha commentato amaramente l'avvocato della direzione del giornale, "sta facendo più male che bene: è come quei funerali in cui già al cimitero si litiga per i gioielli della nonna defunta. I dirigenti di Charlie ne sono molto dispiaciuti".

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David Cameron si è preso una vacanza dal mondo

Londra, 20 mar - (Agenzia Nova) - Dopo cinque anni, è evidente che i tratti distintivi della politica estera e di difesa del governo di David Cameron sono stati il ripiegamento e la ritirata, scrive l'editorialista del "Financial Times" Philip Stephens. La revisione strategica della difesa è stata tutt'altro che strategica. Il Tesoro ha preso il controllo, col risultato di tagli di spesa drastici e arbitrari. Solo in un paio di occasioni il primo ministro si è mostrato interventista; dall'Europa si è allontanato ben prima di promettere un referendum sulla Brexit.

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L'Unione Europea vuole prorogare le sanzioni contro la Russia

Berlino, 20 mar - (Agenzia Nova) - Con ogni probabilità le sanzioni economiche europee contro la Russia verranno prorogate fino alla fine dell'anno: giovedì sera i capi di Stato e di governo della Ue hanno deciso di revocare le sanzioni in scadenza a fine luglio solo quando verranno rispettati gli accordi più importanti contenuti nel piano di pace di Minsk sul conflitto in Ucraina. Tra i punti chiave dell'accordo c'è la redazione di un calendario fino alla fine dell'anno: la decisione definitiva sarà assunta dal Consiglio dei ministri della Ue prima della scadenza del termine di luglio. Con la decisione di legare le sanzioni al piano di Pace, gli Stati dell'Unione europea vogliono spingere il presidente russo Vladimir Putin a tenere a freno i separatisti nell'Est ucraino.

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Isis, le crepe del califfato

Londra, 20 mar - (Agenzia Nova) - La copertina dell'ultimo numero del settimanale "The Economist" è dedicata all'Isis, che ancora sparge terrore ma inizia a mostrare le sue debolezze. Lo Stato islamico è diverso dagli altri gruppi jihadisti che lo hanno preceduto, compresa al Qaeda, non solo per brutalità e abilità propagandistica, ma per la pretesa di aver ripristinato il califfato, un'assurdità per l'Occidente, un'eresia per molti musulmani. La buona notizia, nonostante gli attacchi terroristici, è che le crepe del califfato stanno diventando visibili: il suo territorio si è ridotto del 25 per cento rispetto alla massima estensione, le risorse finanziarie stanno diminuendo, ci sono segnali di divisioni interne. L'Is, tuttavia, non è ancora sconfitto. A conclusione di un reportage sulla vita sotto l'Isis, il quotidiano "The Independent" sottolinea che l'organizzazione può armare e addestrare migliaia di combattenti, ma che la sua sopravvivenza dipende soprattutto dalla divisioni degli oppositori sia in Medio Oriente che in Occidente.

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