Tutti chiedono un posto fisso a Orlando

Maurizio Milani

Il ministro promette ai navigator l’integrazione nel pubblico impiego (ma Draghi non è d’accordo). Poi accoglie le rivendicazioni del Terzo settore e dei cantieri navali di Danzica. Fantacronaca social dal dicastero del Lavoro

Andrea Orlando, ministro del Lavoro, diventerà primo ministro appena Mario Draghi sarà eletto presidente della Repubblica. Vediamo in dettaglio alcuni dati: Andrea Orlando, terzino; 178 cm; 72 kg. Esordio in serie A in questa stagione. Spezia-Bologna (2-2). Ad oggi nella squadra ligure ha disputato quindici partite e segnato 9 goal (5 su rigore), nessuna ammonizione. Prima della Spezia ha militato nella Ternana (zero goal), Varese, Ravenna, Rimini, Cesena, Forlì, Pesaro, Fano.
Reti segnate nei vari campionati cadetti: duecento (150 su rigore). Da quando è ministro, ha dovuto cedere la fascia di capitano. 

 

Sulla pagina Facebook del ministro è ben in vista la locandina che presenta l’intervista di Tommaso Labate. L’ho seguita. E’ la più bella intervista che mi sia capitato di vedere in quarant’anni. Completa, misurata, chiara, bella, onesta. Anche Facebook Italia l’ha premiata. Consiglio a tutti di vederla. Non ho mai visto una cosa simile. Anzi, adesso vado a rivederla tutta. 

 

Nella foto n. 36 del profilo di Orlando, il ministro riceve tutti i navigator nel Palazzetto dello sport di Cantù. Il ministro si dice disponibile a integrarli fissi nella Pubblica Amministrazione, chi come ferroviere, come bidello di scuola elementare, spazzacanne fumarie ecc.


Il rappresentante dei navigator: “Ringraziamo il ministro, ma noi certi lavori non li facciamo. Essendo laureati vogliamo entrare nei quadri dirigenziali della Pubblica Amministrazione”. 


La componente grillina del governo gli dà ragione (e anch’io francamente! Ragazzi che ridere).

 

Orlando si congeda dall’incontro dicendo: “Ne parlo con Draghi”. 

 

 
Leggiamo qui la telefonata tra Orlando e il Premier: “Mario! I navigator pretendono di essere inseriti come mandarini di stato ai più alti livelli”.
Draghi: “Ah sì?”.
Orlando: “Purtroppo è così”.
Draghi: “Prepara una bella email per i navigator, questa: gentile amico, grazie per il lavoro fin qui svolto. Un saluto sincero. In bocca al lupo”.
Orlando: “Ma è una lettera di licenziamento!”.
Draghi: “In pratica sì! Perché, non si può?”.
Orlando: “Mario, stiamo calmi, i 5 stelle potrebbero lamentarsi.
Draghi: “Che li assuma la Casaleggio associati, anche come apicoltori, è tempo che tale azienda informatica diversifichi i suoi ‘asset’”.
Orlando: “Come mai?”.
Draghi: “Se c’è un tracollo del settore web hai sempre un’altra attività che ti permette di tirare avanti con decoro”.

  

 

Profilo Instagram di Andrea Orlando. Foto con gli attivisti della rete under 35. Alcuni chiedono al ministro: “Scusi, perché certi lavori noi italiani non vogliamo più farli?”. 
Orlando: “Penso perché se conosci una ragazza e dici che fai il garzone del fornaio lei non ti vuole”.
Ragazzo under 35: “Ma non possiamo far tutti i cantanti, ballerini, campioni di golf o consiglieri regionali”. 
Orlando: “Infatti, non deve convincere me. Sono d’accordo”.
Altro giovane: “Scusi ministro ma al McDonald’s non ho mai visto dietro al banco il figlio di un prefetto”.
Orlando: “Infatti io stimo la catena McDonald’s: è l’unica che ti assume senza raccomandazioni e che ti permette di fare carriera per i tuoi meriti”.

Interviene un vecchio comunista: “Orlando difendi il globalismo economico”.
Orlando: “Sicurezza! Accompagnate fuori quell’uomo anziano, dategli un buono mensa”.
Altra foto. Strillo di giornale: “Lo Stato che finanzia le aziende deve avere un posto nel loro cda”, firmato Andrea Orlando. Gli risponde su Twitter il titolare di una ditta meccanica (pistoni per pullman): “Scusi ministro e chi ci mandate nel cda? Di Battista? – ragazzi che ridere – Mi scuso signor ministro, non era mia intenzione offendere la sua persona e quella dell’esponente M5s”.

 

 

Un’altra strana foto c’è su Facebook del ministro. La sua foto con scritto sotto: Lussemburgo x Andrea Orlando. Non ho capito bene cosa sia. Non penso che il Lussemburgo si è innamorato di Andrea Orlando. Però non è detto. Magari sì! Non vorrei che se andasse al potere (in Lussemburgo) Andrea Orlando, tutti i cittadini di quel paese varchino le Alpi per chiedere asilo. Ma non penso. 

 

Foto Instagram 26.124: il ministro Orlando alla convention delle realtà del III settore. Circa il 15 per cento della forza lavoro del nostro paese è impegnata in questo nobile campo. Il rappresentante di queste onlus chiede a Orlando: “Ministro, gentilmente, noi siamo entrati a far parte del III settore perché ci avevano detto che poi ci avrebbero assorbito come dipendenti pubblici”.
Orlando: “Chi vi ha illuso a questo modo?” .
“I sindacati!”.
“Purtroppo i tempi sono cambiati. Non solo non posso assumervi sotto lo Stato, ma non stiamo sostituendo i lavoratori pubblici che vanno a riposo”.
“Allora abbiamo lavorato gratis per la canzone di carnevale”.
“Non ho mai sentito questo detto, ma in pratica è così”.

 

 

Altra foto: Orlando a Danzica ai cantieri navali. Al circolo Pd del porto, il ministro riceve una delegazione di lavoratori. Orlando: “Allora amici! Come va?”.
Portuali di Danzica: “Non benissimo, a Macao fanno concorrenza sleale”.
Orlando: “Sì, sto cercando con Biden e altri leader di togliere il ‘dumping’ salariale che rende le aziende europee fuori gioco”.
Portuali: “Fate alla svelta o qui arrivano i coreani”.
Orlando: “Cosa posso fare adesso per voi?”.
Portuali: “Potrebbe assumerci come dipendenti pubblici della Repubblica italiana?”.
Orlando: “E cosa vi faccio fare?”. 
Portuali: “I commessi a Montecitorio”.
Orlando: “Un attimo che telefono a Draghi! – Mario ciao, sono a Danzica”.
Draghi: “Cosa sei andato lì a fare?”.
Orlando: “Poi ti spiego, i portuali e quelli dell’indotto mi hanno cortesemente chiesto se li assumiamo come commessi a Montecitorio”.
Draghi: “No! Qui no! Telefona a Bruxelles per vedere se gli servono quattro commessi parlamentari, ma non penso. Comunque Andrea, torna subito a Roma e non muoverti dal ministero. Qualsiasi posto vai ti chiedono posti di lavoro”.
Orlando: “Sì Mario, torno subito. Passo un attimo all’Audi a visitare dove fanno le migliori auto del pianeta”.
Draghi: “Lascia stare di passare all’Audi, al limite vai a visitare Praga che è bellissima, ma neanche, torna al ministero”.
Orlando invece si reca a Cisterna di Latina dove incontra dei pony express appena licenziati perché invece di consegnare la posta la buttavano nel fiume. Le foto con i pony sono su Twitter.

 

Foto 722 Instagram: nonostante Draghi non voglia, Orlando visita lo stabilimento della Confetto Falqui a Forlì. Partecipa a un’assemblea dei lavoratori. Alcuni vorrebbero rimanere un’azienda privata, altri andrebbero volentieri sotto la cassa depositi e prestiti. Orlando è accompagnato dal collega Garavaglia. Entrambi sono d’accordo: la Confetto Falqui va espropriata e nazionalizzata. Telefonano a Draghi per poter firmare la “confisca”. Draghi: “Ma state facendo un atto illegittimo, contro il libero mercato…”.
Orlando: “La Confetto Falqui è un’eccellenza italiana, non possiamo cederla a stranieri”.
Draghi: “E cosa facciamo? Lo stato non può acquisire tutte le aziende che rischiano di finire in mani straniere”.
Orlando: “Presidente, cosa facciamo?”.
Draghi: “Firmate e dite ai dipendenti della Confetto Falqui che da oggi il suo azionista di riferimento sono le Poste Telegrafi”.
Orlando: “Loro preferivano andare sotto l’Enel”.
Draghi: “L’Enel no, al limite sotto Leonardo”.
Orlando: “Sì! Finmeccanica va bene, firmo subito?”.
Draghi: “Sì, firma! Al limite se cade il governo, per questo provvedimento l’atto non avrà più valore”.
Orlando: “No, non preoccuparti, c’è qui il ministro Garavaglia, la Lega ci sta”.
Draghi: “Cortesemente chiedi a Garavaglia se Salvini ha cambiato numero di cellulare”.
Orlando: “Lo chiedo subito! – Sì, l’ha cambiato, ecco il nuovo numero…”.
Draghi: “A questo punto lo cambio anch’io, così Zingaretti non mi trova”.

 

Foto n. 506, TikTok: Orlando in una splendida masseria in Puglia, al matrimonio di Justin Bieber con una commessa dell’Esselunga di Monopoli. Orlando twitta: “Grande ascensore sociale, grande festa. Puglia terra meravigliosa per matrimoni”. Un provocatore twitta: “Anche matrimoni tra uomini?”. 
Orlando: “Certo, che discorsi, ci mancherebbe anche di innamorarsi dello stesso genere”.
Dopo queste dichiarazioni cinque senatori del gruppo misto tolgono la fiducia al governo. A uno di questi, raggiunto al telefono: “Scusi senatore, ma ha tolto la fiducia per il tweet del ministro Orlando che invita a sposarsi tra uomini (giustamente dico io)”.
Senatore dissidente: “No! Si figuri, sono ben altri i motivi”. 
Giornalista: “E quali sono?”.
Senatore: “Il mancato abbassamento dell’aliquota Irpef al 15 per cento secco su qualsiasi imponibile”.

 

Facebook n. 41: Orlando in una puntata del commissario Montalbano. Fa se stesso. Un ministro in visita nell’isola che vede un asteroide. Decine di foto postate sul set. Una delle più belle puntate di Montalbano, che chiude il caso con la dicitura: “Perché era un ministro che sostiene di aver visto un bolide celeste, se era un altro lo denunciavo per procurato allarme, ma neanche. Lasciavo correre. Nel dubbio… magari è vero. Però mi sembra strano. Con tutti i posti nel pianeta doveva precipitare a un chilometro dalla mia zona di competenza un asteroide a forma di divano. Magari era un divano caduto da qualche jet privato”. 

 

Instagram, foto e filmato 25: Orlando ospite da Veronica Gentili (detta la donna più bella dell’informazione mondiale). Dicevo: Orlando litiga con Massimo Cacciari. Quest’ultimo per l’affronto pretende le sue dimissioni. Orlando da galantuomo si dimette dando l’annuncio in quel momento durante il programma. Anche Veronica rimane perplessa. Telefona in trasmissione Draghi: “Andrea cosa fai? Ti lasci condizionare da Cacciari?”.
Orlando: “Hai ragione Mario!” – e annuncia: “Ritiro le dimissioni”.
Gli altri ospiti tra cui alcuni agricoltori della valle d’Aosta intervengono: “Ministro insomma…”.
Orlando: “E’ inutile fingere delle liti, vi comunico che è già stato deciso: Massimo Cacciari è il nuovo ministro del Lavoro. Prende il mio posto. Avevamo concordato tutto già ieri”.
Agricoltori: “E lei cosa va a fare?”.
Orlando: “Il sindaco di Roma!”. 
Applauso di tutti. Orlando si allontana dagli studi Mediaset a bordo di una jeep americana senza targa. L’automezzo è dell’ambasciata italiana a Tokyo. Almeno alla Farnesina così risulta. Non è chiaro come sia in giro per Milano e provincia. Inutile indagare. Ci sono problemi più importanti che il governo deve risolvere. Sul muro lungo il Naviglio Martesana ieri è apparso un murales. Il ministro Orlando – “disegnato benissimo” – stringe la mano a Carlo Cottarelli, futuro suo ministro al dicastero del Lavoro quando Orlando sarà a Palazzo Chigi. Draghi infatti confermerà questa maggioranza che c’è adesso. Finiti i due mandati al colle al posto di Mario Draghi andrà Orlando.

 

 

Foto Instagram 610: il ministro Orlando con il collega ai Trasporti. Sono all’idroscalo di Milano. Nelle intenzioni di Orlando è farlo diventare hub fluviale per il sud Europa. Si inizia con scoperchiare i navigli, tombinati per pressioni di Alessandro Manzoni all’allora sindaco Franco Dromedaris. Si tratta di una rete di canali di 230 km dentro a Milano. Questi poi saranno collegati con il Canale Cavour, il canale Muzza e il canale Villoresi per arrivare al lago di Ginevra. Tempi di realizzazione entro il 2022. Ricadute occupazionali circa novecentomila posti di lavoro. 

 

Altre foto su Facebook: Orlando nella sterminata area dell’Ippodromo di Milano (quattrocento ettari nel cuore della città). Anche qui prospettiva di lavoro per molti. L’idea sarebbe quella di riconvertirlo come magazzino del teatro La Scala. Questi hanno il vizio di tenere tutto – spartiti, abiti di scena, scenografie, tamburi sfondati ecc. Non sanno più dove metterli. Io sbatterei tutto nel fiume Olona che passa proprio dentro l’ippodromo. Ma si sa, noi italiani abbiamo il vizio di vivere esibendo il passato e le sue rovine. Anche qui tra archivisti, custodi e liutai (buttano via viole e violoncelli rotti) avremo un bel 50.000 posti di lavoro (statali). Auguri. Se hanno bisogno di pasti caldi telefonare alla Milano Ristorazione, miglior catering del mondo. Chiaramente paga il Comune. 
 

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  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.