Perché lo scatto che ha vinto il "World Press Photo" rappresenta più di ciò che mostra

"Burning Man" è la foto dell'anno: l'ha scattata il fotografo venezuelano Ronaldo Schemidt e ritrae un ragazzo in fiamme, José Victor Salazar Balza, colpito dall'esplosione del serbatoio di una motocicletta della polizia a Caracas

Si intitola "Burning Man" ed è la foto dell'anno. Lo scatto del fotografo venezuelano Ronaldo Schemidt, che lavora per l'agenzia Agence France-Presse, si è aggiudicato il World Press Photo of the Year 2018, il più importante premio del più importante concorso di fotogiornalismo al mondo, organizzato dall'omonima fondazione olandese dal 1951. La fotografia è stata scattata durante una manifestazione di protesta contro il presidente venezuelano Nicolas Maduro, avvenuta a Caracas nel maggio 2017. Il ragazzo nella foto si chiama José Victor Salazar Balza e ha preso fuoco a causa dell'esplosione del serbatoio di una motocicletta della polizia durante gli scontri a Caracas, Venezuela. È sopravvissuto all'incidente con ustioni di primo e secondo grado.

  

Magdalena Herrera, direttrice della fotografia a Geo France e presidente della giuria di quest’anno, ha spiegato che quella di Schemidt "è una foto classica, ma ha un’energia istantanea e dinamica, i colori, il movimento, e una buona composizione, ha forza. Mi ha dato un’emozione istantanea". Whitney C. Johnson, vice direttore della fotografia a National Geographic e membro della giuria, ha spiegato che il fatto che il giovane indossi una maschera rende la fotografia più simbolica, come se rappresentasse “l’intero Venezuela in fiamme” e rende anche l'immagine meno cruda e più facile da pubblicare per i media. Schemidt aveva raccontato a Time: "La scena è durata solo pochi secondi e la mia reazione come fotoreporter è stata quella di documentare cosa stava succedendo. Ed ero consapevole che c’erano persone ben addestrate per aiutarlo". Per Schemidt il premio ha un retrogusto agrodolce: il reporter 46enne venezuelano, ha lasciato il paese 18 anni fa. "Ho emozioni contrastanti", ha detto. "So bene che cosa sta attraversando il Venezuela". La sua famiglia ha sofferto la fame, l'iperinflazione e le violenze durante le proteste: quattro mesi di battaglie di strada che hanno causato 125 morti. Accettando il suo premio e parlando in spagnolo, Schemidt ha dedicato la fotografia "alla sua famiglia e a tutto il popolo del Venezuela".

   

Gli altri finalisti per la foto dell’anno erano: Patrick Brown, con un’immagine sulla crisi dei profughi rohingya; Adam Ferguson, che ha ritratto alcune ragazze rapite da Boko haram in Nigeria; Toby Melville, che ha fotografato le vittime dell’attentato di Londra; e Ivor Prickett con due foto scattate a Mosul, in Iraq. La vincitrice nella categoria progetti a lungo termine è Carla Kogelman, con un lavoro su due sorelle, Hannah e Alena, che vivono nel villaggio di Merkenbrechts, una zona rurale tra l’Austria e la Repubblica Ceca.

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