Preghiera

    I gesuiti sono l'avanguardia dell'apostasia. Ma i cappuccini non vogliono rimanere indietro, almeno a giudicare dal Festival Francescano da domani a Bologna. Mi sono letto e riletto il programma dei tre giorni (finisce domenica): la parola “dialogo” ricorre dozzine di volte, “Dio” una volta sola, a pagina 14, preceduto guarda caso da Allah, “Gesù” una volta sola, a pagina 10, “Cristo” mai e si capisce siccome Gesù è nome di persona mentre Cristo è il titolo del Figlio di Dio, la Madonna mai, e si capisce ancor meglio, Maria è nemica delle eresie. Sabato sera c'è uno spettacolo teatrale avente come protagonisti “un medico cristiano furbetto e un brigante islamico tutto cuore e devozione”. Un francescano non può non citare San Francesco ma un ipocredente deve depotenziarlo: nella presentazione del presidente del Festival, frate Giampaolo Cavalli, a San Francesco viene tolta l'aureola, lo si chiama Francesco e basta, senza San, forse “per scoprire la possibilità di andare incontro all'altro”, o per consimili filastrocche indifferentiste. Vade retro Festival Francescano, Sanremo del rinnegamento.