il foglio internazionale 

La civiltà è distrutta dalla propria decadenza

Appena 80 anni dopo Auschwitz e 30 e più anni dopo la caduta del Muro di Berlino, a quanto pare siamo già annoiati della nostra libertà conquistata a fatica, scrive Zoe Strimpel sul Telegraph

Non sempre si apprezza ciò che si ha finché non è troppo tardi”, scrive Zoe Strimpel sul Telegraph. “Gli imbroglioni guardano le loro famiglie distrutte e improvvisamente vedono che la loro vita prima della relazione era relativamente idilliaca. La gioventù è notoriamente sprecata per i giovani, che usano la loro salute e la loro energia per abbuffarsi di sostanze tossiche e cercano di essere il più infelici possibile. Un fenomeno simile è in gioco nella politica occidentale. Abbiamo costruito la civiltà più pacifica, più prospera, più umana e più progressista che il mondo abbia mai conosciuto, dopo secoli di battaglie fisiche, morali e filosofiche, carneficine e spargimenti di sangue. E ora, appena 80 anni dopo Auschwitz e 30 e più anni dopo la caduta del Muro di Berlino, a quanto pare siamo già annoiati della nostra libertà  conquistata a fatica. Lo Zeitgeist dell’era attuale è distruggere le cose fingendo di costruire un mondo migliore. Solo che, come alcuni stanno cominciando a scoprire, ciò che inizia come una teoria performativa del progressismo finisce in omicidio, caos e miseria”. 

 

Un caso di studio interessante sta emergendo a Portland, Oregon. “Un tempo prospera città sulla famosa e idilliaca costa nordoccidentale americana del Pacifico, è diventata un incubo da cui le persone se ne vanno in massa. Dopo le proteste di Black Lives Matter, le forze di polizia di Portland sono state ‘definanziate’, il principale procuratore della città si è rifiutato di sporgere denuncia per crimini di basso livello, e, nel 2021, la maggior parte del possesso di droga è stata depenalizzata. Il risultato non è stato il paradiso dell’‘equità’ che gli attivisti chiedevano, ma un dilagante tasso di omicidi, un enorme peggioramento della crisi della dipendenza da oppioidi e droga (le morti per overdose da oppioidi sono triplicate), l’ulteriore espansione di accampamenti per senzatetto e un’escalation generale nella violenza.  

 

E’ anche la nostra stupidità e arroganza sulla scena mondiale – la nostra esibizione su espressioni senza senso di ‘pace’ e ‘provocazione’. Stiamo dimenticando il motivo per cui il mondo libero è riuscito a trionfare nel XX secolo. Nel frattempo, la sinistra debole e inutile che gestisce la stragrande maggioranza delle istituzioni internazionali ha letto troppa teoria postcoloniale e vuole che l’unico paese decente ed esportatore di pace in tutto il medio oriente – Israele – fallisca.  Troppo distante dagli orrori del XX secolo; troppo a loro agio nelle società stabili, pacifiche e libere per le quali hanno combattuto con sangue e lacrime i loro antenati e madri, stanno abbracciando la pacificazione, in nome di una ‘pace’ che si traduce letteralmente nel trionfo di coloro che vogliono distruggerci.

 

Rimangono  ciechi di fronte all’importantissima lezione del 1945: essere duri con i cattivi è l’unica via per una pace. Il costo di tutta questa follia è reale. I nodi che abbiamo posto in patria e all’estero stanno  tornando al pettine”.

 

(Traduzione di Giulio Meotti)

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