Roma, presentazione del libro 'Perchè Mussolini rovinò l’Italia' scritto da Bruno Vespa (LaPresse) 

un foglio internazionale

Il nuovo fascismo? Non c'è  pericolo in Italia. Guardate piuttosto a Mosca

Giorgia Meloni sarà un’alleata dell’occidente per sconfiggere i veri fascisti, che sono  in Russia, sostiene Timothy Garton Ash

"Dopo la vittoria di Giorgia Meloni, agli ascoltatori radiofonici della Bbc è stato detto che le elezioni parlamentari avrebbero portato al potere ‘il primo leader di estrema destra dai tempi di Benito Mussolini’. E’ vero che, da giovane, Meloni militava in un partito neofascista (…) ma presentarla oggi come un’erede diretta di Mussolini è un’esagerazione giornalistica un po’ eccessiva”. Così inizia l’articolo sul Financial Times dello storico Timothy Garton Ash, che spiega come la destra italiana abbia sempre avuto un rapporto ambiguo – persino indulgente – con il fascismo. Molti politici di centro destra – l’Ft fa l’esempio di Antonio Tajani e Silvio Berlusconi – si sono espressi in modo molto morbido sul fascismo, e la Meloni stessa si è rifiutata di rimuovere la fiamma tricolore dal simbolo del partito. Tuttavia, questo non significa che ci sia un pericolo fascista in Italia, un paese che ha sempre saputo contenere gli estremismi una volta saliti al potere. Per quanto reazionaria e nazionalista, aggiunge Garton Ash, l’ideologia della Meloni non glorifica la violenza, da sempre un elemento cardine del fascismo. 
  
Tuttavia, c’è un paese che esprime tutte le caratteristiche di uno stato fascista: la Russia di Vladimir Putin. Garton Ash fa l’elenco: la coltivazione di un risentimento storico, il culto del leader, l’indottrinamento dei giovani, la demonizzazione del nemico, la propaganda che diffonde menzogne, il dominio di una comunità etnica su tutte le altre, la repressione a casa e la violenza genocida all’estero. Negli anni, spiega Garton Ash, la parola “fascista” è stata utilizzata per descrivere dei fenomeni molto diversi tra di loro, e così ha perso ogni valore analitico. “Nessun fenomeno storico si ripete esattamente nella stessa forma – scrive lo storico britannico – Tuttavia, se abolissimo l’uso della parola fascista non riusciremmo a cogliere la varietà della politica di destra; lo stesso succederebbe se omettessimo ogni riferimento al comunismo quando parliamo della sinistra. Fatte queste cautele, possiamo serenamente parlare di fascismo russo. Gli altri partner della Meloni, Berlusconi e Salvini, hanno espresso ammirazione per Putin. Per fortuna, la donna destinata a diventare la prossima premier italiana ha sostenuto la risposta occidentale contro l’aggressione russa ai danni dell’Ucraina”. Garton Ash conclude: “Il fatto che oggi ci affidiamo a una leader post neofascista democraticamente eletta per aiutarci a sconfiggere un dittatore fascista racconta quanto ci siamo allontanati dall’ottimismo dei primi anni Duemila”.

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